I sublimi tempi di Pietro Finelli si colorano di Noir. Tinte ambigue, a tratti inquiete. Godibili a Milano, alla Fabbrica del Vapore precisamente, fino al prossimo 4 febbraio. Nella terza tappa della rassegna Noir Time, dopo quelle al Muzeul National de Istorie a Moldovei, Chisinau, 2018, e al KCCC Klaipéda Culture Communication Center, Lithuania, 2019, il maestro classe 1957 propone una profonda parabola sugli ultimi vent’anni della sua intima ricerca. Pittorica e poetica. Dipinti, disegni, collages, video, anche inediti, della sua produzione. Una lunga riflessione sulla visione, che in Finelli si coniuga soprattutto con quella della visualità cinematografica. In particolar modo riferita al cinema Noir, quello del periodo classico compreso fra gli anni 1942 fino al 1957. A Finelli di questo mondo interessa la sua propensione a elaborare i conflitti visivamente piuttosto che a livello tematico, riuscendo a creare soluzioni artistiche per problematiche sociali. Riflettori puntati sul rapporto tra visione e cecità, luce e oscurità. Magia.
In Finelli il velo morbido della cellulosa è penetrato dallo sguardo che costruisce nuovi luoghi, abitati da una certa atmosfera ambigua, inquieta. Egli trasforma i quadri in segmenti di pellicola e acquisisce così il segreto di una narrazione sospesa nel fermo-immagine, che contiene in sé lo spettro dilatato del prima e del dopo. Quell’esatto istante dell’arresto del continuum cinematografico.
La fascinazione per l’immagine filmica deriva dalla consapevolezza dell’intrecciarsi di questa con quella dell’immagine pittorica da una parte, dall’altra l’accresciuta consapevolezza che l’immagine filmica, soprattutto del cinema noir, è forse alla base della texture più moderna e contemporanea del fare arte. Un intreccio tra la visibilità e il mistero, tra l’individualità smarrita e quella accettata. Finelli smaschera il punto di contatto fra verità e percezione. Tecnicamente la memoria fotografica delle immagini dipinte non cede mai al didascalico; a Finelli non interessa la citazione, il revival, la trasposizione da un media a un altro. Ogni scena distillata con precisione chirurgica dal continuum filmico prima citato viene sublimata in una dimensione astratta nella quale il singolo episodio diventa l’alibi per uno studio dei meccanismi di intuizione della realtà filtrata dall’obiettivo. Una mostra da non mancare, a Milano, c’è ancora un mese di tempo.
Pietro Finelli
Noir Time
Dal 14 dicembre 2023 al 4 febbraio 2024.
Da martedì a venerdì dalle 15:00 alle 19:00 – sabato e domenica dalle 12:00 alle 19:00