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Bolaffi. Il report delle attività del 2023

ALIGHIERO BOETTI 1940-1994 Lotto di 6 arazzi ricamati a mano su lino (ex 78-83). Dimensioni varie. Ciascuno firmato sul bordo della tela e iscritto.
lotto 83

A livello internazionale, per il mercato dell’arte, il 2023 è stato un anno che possiamo definire positivo, nonostante le parole più utilizzate per descriverlo nella maggior parte delle riflessioni degli esperti del settore siano state “decrescita” e “normalizzazione”. E per l’Italia?

Certo, dopo il 2022 dei record, sembrava inevitabile una “correzione“. Così il 2023 è stato caratterizzato da un fisiologico calo del fatturato a livello mondiale (che rispetto all’anno precedente si è fondamentalmente dimezzato), prezzo da pagare anche per via dell’instabilità globale che ha caratterizzato l’anno con la nuova guerra a Gaza, quella in Ucraina che sembra non aver mai fine e le conseguenti inflazione, recessione e instabilità generale (leggi qui un approfondimento su i punti chiave del mercato dell’arte nel 2023).
Per quel che riguarda il Bel Paese, abbiamo interpellato le principali case d’aste, sparse da nord a sud. Sono una quindicina. Di queste, dieci hanno visto un incremento del fatturato. Alcune lieve, altre più importante. Altre ancora hanno invece riscontrato un leggero calo o risultati stabili. Ma tendenzialmente possiamo parlare di risultati in linea con il 2022: i totali delle maison prese in considerazione nel 2023 hanno infatti portato a un turnover di oltre 360 milioni (compresi i due avamposti italiani di Christie’s e Sotheby’s), scattando una fotografia molto simile a quella del 2022¹.
Scongiurati dunque, sulle piazze italiane, i temuti danni dovuti all’allarmante scenario economico e politico internazionale che citavamo poco sopra. Tra le caratteristiche emerse dai commenti rilasciati dai responsabili delle case d’asta si nota una sorta di “rivincita degli old master“, per cui i dipartimenti dell’antico hanno visto ottime performance e alcuni prezzi elevati. Forte anche l’attenzione alle opere d’arte di artiste donne. Si è notato anche un ritorno di interesse nei confronti dell’arte figurativa di ‘800 e ‘900. Poi ovviamente hanno continuato a portare risultati ottimi (a volte trainanti) i dipartimenti relativi al Luxury, principalmente gioielli e orologi (con l’apertura in qualche caso di dipartimenti ad hoc), il Design e gli autori storicizzati del Novecento, che non sembrano subire le fluttuazioni di mercato.
 le case d’asta interpellate nel 2023 non sono state esattamente le stesse, qui quelle del 2022. Ma sono simili per numero, importanza e fatturato)

Vediamo nel dettaglio come sono andate le singole realtà. Ecco il 2023 di Bolaffi

– Qual è stato il fatturato totale del 2023? 

Il venduto tramite asta (fatturato è invece una definizione contabile che include anche riaddebiti spese accessorie, ecc.) è pari a 39.886.376 euro, rispetto a 36.976.107 euro nel 2022. Tale venduto include quello delle controllate straniere che ammonta a 8.789.040 euro.

– Quali sono stati i top price?

ALIGHIERO BOETTI, “Ordine e disordine”, lotto di 6 arazzi ricamati a mano su lino” – 524.729 €
(Asta di arte moderna e contemporanea, novembre 2023, lotto 83)

Diamante non montato, taglio brillante di ct 9,01 – 286.308,20 €
(Asta di gioielli, marzo 2023, lotto 298)
– CINA Collezione filatelica specializzata – 213.500 €
(Asta di francobolli, ottobre 2023, lotto 1212)

– Regno d’Italia 100 Lire Aratrice 1927 (PCGS MS 64) – 165.245,90 €
(Asta di numismatica, dicembre 2023)

– PATEK PHILIPPE Ref. 3970 in oro bianco cronografo e calendario perpetuo – 125.000 €
(Asta di orologi, novembre 2023)

 

lotto 298
Lotto 1212 (uno dei vari francobolli della collezione)

Mantenere i livelli del 2023 sarà già un lusinghiero risultato data la recessione in arrivo a livello mondiale e le conseguenze della ormai consolidata politica monetaria restrittiva che chiaramente ha drenato dal mercato molta “facile liquidità”. Concludo con le preoccupanti bozze normative che circolano in Italia a proposito del cambio di norma sulla tassazione delle plusvalenze sugli oggetti da collezione, che se non ben redatta nei suoi dettagli, rischia di essere un clamoroso boomerang per il Governo e per noi operatori professionali.

www.astebolaffi.it

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