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Ecco come sarà la Biennale di Pedrosa, “Stranieri ovunque”

Foreigners Everywhere (English), 2005
Tecnolux ultra violet, 10mm glass, back-painted, framework, electronic transformer, cables. Photo by Studio Claire Fontaine Copyright Studio Claire Fontaine Courtesy of Claire Fontaine and Galerie Neu, Berlin
Installation view: Cité internationale des arts Paris, Monmartre, Paris, 2004
Claire Fontaine
Foreigners Everywhere (Italian), 2004. Suspended, wall or window mounted neon, framework, electronic transformer and cables.
 Courtesy of the artist. Photo by Studio Claire Fontaine. Copyright Studio Claire Fontaine. Courtesy of Claire Fontaine and Galleria T293, Rome

Presentata oggi, 31 gennaio, la 60. Esposizione Internazionale d’Arte, a cura di Adriano Pedrosa, che si terrà da sabato 20 aprile a domenica 24 novembre 2024 (pre-apertura 17, 18, 19 aprile)

90 partecipazioni nazionali, 30 eventi collaterali, un totale di 332 artisti e molta pittura:  ecco come sarà la sessantesima edizione della Biennale Arte

 

https://www.youtube.com/watch?v=e4EmVwgFUJ8

«È stato un periodo di ricerca straordinario e un viaggio con infinite conversazioni con artisti e curatori da una parte all’altra del mondo» ha dichiarato il curatore Adriano Pedrosa. Si parte dalla scultura al neon di Claire Fontaine “Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere”  tradotta in 53 lingue che sarà al centro di una grande installazione alle “Gaggiandre”.

Il collettivo Claire Fontaine è nato a Parigi e ha sede a Palermo. Queste opere consistono in sculture al neon di vari colori che riportano in diverse lingue le parole “Stranieri Ovunque”. L’espressione è stata a sua volta presa dal nome di un omonimo collettivo torinese che nei primi anni Duemila combatteva contro il razzismo e la xenofobia in Italia.

«Ovunque andiamo siamo stranieri – prosegue Pedrosa – Dentro di noi abita sempre uno straniero. Venezia stessa è sempre stata una città di stranieri, con una storia non solo di commerci ma anche di dominazioni e oggi è dominata da turismo straniero. “Stranieri ovunque” assume così un significato anche in relazione alle migrazioni e alle crisi dei migranti. Gli artisti si sono sempre mossi e hanno attraversato Paesi e si sono dislocati. Diasporici, rifugiati, minoranze, decolonizazzione: tutti gli “strani” da cui deriva etimologicamente la parola straniero».

Foreigners Everywhere (English), 2005
Tecnolux ultra violet, 10mm glass, back-painted, framework, electronic transformer, cables. Photo by Studio Claire Fontaine. Copyright Studio Claire Fontaine. Courtesy of Claire Fontaine and Galerie Neu, Berlin

«A livello personale, mi sento coinvolto in molti dei temi, dei concetti, dei motivi della Mostra nonché nella sua struttura – racconta Pedrosa – Nel corso della mia vita ho vissuto all’estero e ho avuto la fortuna di viaggiare molto. Tuttavia, ho sperimentato il trattamento riservato a uno straniero del Terzo Mondo, anche se non sono mai stato un rifugiato e, anzi, secondo l’Henley Passport Index, sono in possesso di uno dei passaporti più prestigiosi del Sud globale. Mi identifico anche come queer, il primo curatore dichiaratamente queer nella storia della Biennale Arte. Inoltre, provengo dal contesto brasiliano e latinoamericano in cui l’artista indigeno e l’artista popular svolgono ruoli importanti; sebbene siano stati emarginati nella storia dell’arte, di recente hanno cominciato a ricevere maggiore attenzione. Il Brasile è anche la patria di molti esodi, una terra di stranieri per così dire: oltre ai portoghesi che lo hanno invaso e colonizzato, il Paese ospita le più grandi diaspore africane, italiane, giapponesi e libanesi del mondo».

La mostra si articolerà tra il Padiglione Centrale ai Giardini e l’Arsenale in due nuclei distinti: Nucleo Contemporaneo e Nucleo Storico. Come principio guida, la Biennale Arte 2024 ha privilegiato artisti che non hanno mai partecipato all’Esposizione Internazionale, anche se alcuni di loro hanno già esposto in un Padiglione Nazionale, in un Evento Collaterale o in una passata edizione della Esposizione Internazionale. Un’attenzione particolare sarà riservata ai progetti all’aperto, sia all’Arsenale sia ai Giardini, e a un programma di performance durante i giorni di pre-apertura e nell’ultimo fine settimana della 60. Esposizione.

Adriano Pedrosa
Photo by Andrea Avezzù
Courtesy of La Biennale di Venezia

Nucleo Contemporaneo

Il termine italiano “straniero”, il portoghese “estrangeiro”, il francese “étranger” e lo spagnolo “extranjero” sono tutti collegati sul piano etimologico rispettivamente alle parole “strano”, “estranho”, “étrange” ed “extraño”, ovvero all’estraneo.  La Mostra si svilupperà e si concentrerà sulla produzione di ulteriori soggetti connessi: l’artista queer, che si muove all’interno di diverse sessualità e generi ed è spesso perseguitato o messo al bando; l’artista outsider, che si trova ai margini del mondo dell’arte, proprio come l’autodidatta o il cosiddetto artista folk o popular; l’artista indigeno, spesso trattato come uno straniero nella propria terra. Gli artisti indigeni avranno una presenza emblematica e le loro opere accoglieranno il pubblico nel Padiglione Centrale, con un murale monumentale realizzato dal collettivo brasiliano Mahku sulla facciata dell’edificio, e nelle Corderie, dove il collettivo Maataho di Aotearoa/Nuova Zelanda presenterà una grande installazione nella prima sala. Gli artisti queer saranno presenti in ogni spazio e costituiranno il fulcro di un’ampia sezione nelle Corderie, nonché di un’area dedicata all’astrazione queer nel Padiglione Centrale. Il Nucleo Contemporaneo ospiterà nelle Corderie una sezione speciale dedicata a Disobedience Archive, un progetto di Marco Scotini che dal 2005 sviluppa un archivio video incentrato sulle relazioni tra pratiche artistiche e attivismo. Divisa in due parti, Attivismo della diaspora e Disobbedienza di genere, includerà opere di 39 artisti e collettivi realizzate tra il 1975 e il 2023.

Dana Awartani (Jeddah, Saudi Arabia, 1987 – Lives in Jeddah)
Come, let me heal your wounds. Let me mend your broken bones, as we stand here mourning (2019)
Darning on medicinally dyed silk
630 cm x 720 cm x 300 cm
Image courtesy of the Artist and Athr Gallery / Photo by Anna Shtraus / © Dana Awartani
Claudia Andujar (Neuchatel, Swisstzerland, 1931 – Lives in São Paulo, Brazil)
Yanomami – da série A casa (1974)
Gelatin and silver analog enlargement on Ilford Multigrade Classic fibre based matte paper, with selenium toning
40 x 60 cm
© Claudia Andujar / Courtesy Galeria Vermelho
Elyla (Manágua, Nicaragua, 1989 – Lives in Manágua)
Torita-encuetada (2023)
Video performance
9 min 43 sec
Courtesy of the Artist / Made in collaboration with Nicaraguan Filmmaker Milton Guillén / Music: Susy Shock – Luigi Bridges
Violeta Quispe (Sarhua, Peru, 1989 – Lives em Sarhua)
Ekeke (2021)
Polychrome, earth, natural pigment on MDF
60 x 35 cm
Courtesy of _VIGILGONZALES
Isaac Chong Wai (Hong Kong, 1990 – Lives in Berlin)
Falling Reversely (2021-24)
Video still
Duration tbd
Photo Isaac Chong Wai, Julia Geiß and Lana Immelman / Courtesy the Artist; Blindspot Gallery and Zilberman / © Isaac Chong Wai

Nucleo Storico

Il Nucleo Storico è composto da opere del XX secolo provenienti dall’America Latina, dall’Africa, dall’Asia e dal mondo arabo. Prevede tre sale nel Padiglione Centrale: la sala intitolata Ritratti, la sala dedicata alle Astrazioni e una terza sala dedicata alla diaspora artistica italiana nel mondo lungo il corso del XX secolo. Le due sale che ospitano i Ritratti comprenderanno le opere di 112 artisti, per lo più dipinti, ma anche lavori su carta e sculture, coprendo un arco di tempo compreso tra il 1905 e il 1990. Il tema relativo alla figura umana sarà esplorato in innumerevoli modi diversi dagli artisti del Sud globale. La sala dedicata alle Astrazioni includerà 37 artisti. Una terza sala del Nucleo Storico sarà dedicata alla diaspora artisti italiani che hanno viaggiato e si sono trasferiti all’estero integrandosi nelle culture locali e costruendo le proprie carriere in Africa, Asia, America Latina nonché nel resto d’Europa e negli Stati Uniti. In questa sala saranno esposte le opere di 40 autori italiani di prima o seconda generazione, collocate negli espositori a cavalletto in vetro e cemento di Lina Bo Bardi (italiana trasferitasi in Brasile, vincitrice del Leone d’Oro speciale alla memoria della Biennale Architettura 2021) come al MASP di San Paolo, di cui Pedrosa é direttore.

Gerard Sekoto (Botshabelo, South Africa, 1913-1993, Nogent-sur-Marne, France)
Self Portrait (1947)
Oil on canvas on board
45.7 x 35.6 cm
Photo Kristian Tobin Photography / The Kilbourn Collection
Qoede Lee (Chilgok, Korea, 1913-1965, North Korea)
Self-portrait in a Long Blue Coat (1948-49)
Oil on canvas
72 x 60 cm
Private collection, South Korea
Etel Adnan (Beirut, Lebanon, 1925-2021, Paris, France)
Untitled  (1965)
O il on canvas
50 x 43.1 cm
Courtesy the estate of the Artist and Sfeir-Semler Gallery Beirut / Hamburg
Mohamed Chabâa (Tangier, Morocco, 1935-2013, Casablanca)
Composition (1974)
Acrylic on canvas
94 x 220 cm
Photo Maria and Mansour Dib / Courtesy of Ramzi and Saeda Dalloul Art Foundation.
Lorna Selim (Sheffield, United Kingdom, 1928-2021, Abergavenny, Wales)
Unknown (1958)
Oil on canvas
83 x 70.5 cm
Courtesy Mathaf: Arab Museum of Modern Art / Photo Hamad Yousef

Padiglioni nazionali

Le 90 Partecipazioni Nazionali saranno negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. Sono 4 i Paesi presenti per la prima volta alla Biennale Arte: Repubblica del Benin, Etiopia, Repubblica Democratica di Timor Leste e Repubblica Unita della Tanzania. Nicaragua, Repubblica di Panama e Senegal partecipano per la prima volta con un proprio padiglione. Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale è a cura di Luca Cerizza, con il progetto Due qui / To hear dell’artista Massimo Bartolini, che include contributi appositamente ideati da musiciste/i e da scrittrici/scrittori.

Biennale College Arte 2023/24

Agnes Questionmark, Joyce Joumaa, Sandra Poulson, Nazira Karimi sono gli autori dei progetti finalisti della 2a edizione di Biennale College Arte 2023/24, che accederanno a un contributo di 25.000 euro per la realizzazione del lavoro finale. Le loro opere saranno presentate, fuori concorso, come parte della 60. Esposizione. Al bando di partecipazione hanno aderito oltre 150 giovani artisti/e emergenti under 30 provenienti da 37 paesi in tutto il mondo.

I Leoni d’Oro alla carriera della Biennale Arte 2024

Sono stati attribuiti ad Anna Maria Maiolino, artista brasiliana (italiana di nascita), e a Nil Yalter, artista turca (residente a Parigi), i Leoni d’Oro alla carriera della Biennale Arte 2024. Il riconoscimento verrà consegnato sabato 20 aprile 2024 durante la cerimonia di premiazione e inaugurazione della Biennale Arte 2024 a Ca’ Giustinian, sede della Biennale di Venezia.

www.labiennale.org

Padiglione Centrale, Giardini
Photo by Francesco Galli
Gaggiandre
Photo by Andrea Avezzu
Courtesy of La Biennale di Venezia
Gaggiandre, 2015_
Photo Andrea Avezzu Courtesy of La Biennale di Venezia
Corderie, Giulio Squillacciotti – Courtesy La Biennale di Venezia

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