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Biennale d’Arte 2024: errare è umano, perseverare è diabolico…

foto © ANDREA AVEZZU'
foto © ANDREA AVEZZU’

Clamoroso!!! Georges Moustaki con “Lo Straniero” vince la Biennale 2024…

Errare humanum est, perseverare autem diabolicum…

Quando eravamo ragazzi questo insegnavano, magari con l’aggiunta di qualche bacchettata sulle dita. Regola disattesa, visto che La Biennale insiste nel riproporre le stesse tematiche a mo’ di loop ad ogni edizione, declinando i casi con il variare delle direzioni.

Dunque, anche per questa – dal 20 aprile al 24 novembre 2024 – curata da Adriano Pedrosa, il buongiorno si vede già dal mattino: Stranieri Ovunque, Foreigners Everywhere, titolo mutuato da, nientepopodimenoché, una serie di lavori del collettivo Claire Fontaine! I più incazzosi neo-marxisti su piazza, direttamente catapultati attraverso un varco spazio-temporale dagli anni ‘70 ad oggi. Puro vintage!

“Metà pirata metà artista, un vagabondo musicista… con questa bocca che berrà ad ogni (Claire) Fontaine che vedrà…”

Straniero, discrimine, confine, nazione e territorio. Come una matrioska, un’infinità di significati, pure quello più recondito, straniero cioè a se stesso, alla ricerca del queer ch’entro ti rugge…

Insomma, famolo stranger.

Pensierino finale, sono curioso di vedere se anche stavolta saremo, se lo saremo, stranieri in patria. Vedarem.

Inclusivi saluti
L.d.R.

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