Paesaggi enigmatici, nel variare reiterato di ‘belle estati’ riempite di cielo terso e fulgido di sole nell’effluvio dell’origano e della menta, striati del rosso e ocra delle sue zolle e verde degli uliveti, di miraggi ventosi sospinti dal favonio che spira tra le case bianche di Ostuni” Caterina Napoleone
Al centro della pittura di Bruno Bellocchi sono l’Uomo e la Natura, l’Uomo immerso nella Creazione con tutte le mutevoli atmosfere di cui l’artista celebra la bellezza e l’intensità. Scorci della natìa Puglia, dai colori saturi di luce mediterranea, si alternano a paesaggi ispirati ai numerosi viaggi in giro per il mondo, fino a formare una singolare topografia biografica.
Tra il mondo interiore e l’arte di Bruno Bellocchi, infatti, non c’è scarto, poiché la sua pittura è sempre mantenuta nella sfera del privato e delle affinità elettive. C’è poi la variegata galleria di ritratti. A seconda dei periodi in cui sono state dipinte, le figure di Bellocchi sono enigmatiche o intense, sinuose o eteree, ma da ciascuna emerge la “coscienza del proprio essere”, la “qualità sottile dell’anima”. Infine il repertorio di Bellocchi include serene scene di vita quotidiana nel patio o nel giardino della casa salentina: in queste opere la luce e i colori puri e limpidi raccontano “le belle estati”, la gioia dei riti conviviali che riuniscono i suoi affetti.
Le centoquaranta opere di Bellocchi riunite per la prima volta in un volume sono introdotte da Caterina Napoleone, che ripercorre l’iter artistico di Bellocchi sullo sfondo delle sue origini, delle sue esperienze e del suo tempo.
Bruno Bellocchi nasce a Brindisi nel 1936. Dopo gli studi a Napoli soggiorna a Praga dove incontra la Magia e la
cabalistica di tradizione rinascimentale, e nelle capitali europee negli effervescenti anni Sessanta. Viaggia tra Asia, Africa e America. Oggi vive e lavora a Milano, dove esercita la professione di psicoterapeuta.