Christie’s apre la stagione di arte moderna e contemporanea il 7 marzo 2024, a Londra, con una serie di aste stimate complessivamente 169 milioni di sterline. Grandi aspettative per un dipinto di Magritte da 30-50 milioni di sterline e uno di Bacon, quest’ultimo appartenuto allo scrittore Roald Dahl.
Per collezionisti e appassionati d’arte marzo è un mese speciale. Soprattutto se parliamo d’aste, soprattutto se parliamo d’arte moderna e contemporanea. Non è infatti necessario ambire ad aggiudicarsene una per godere della sfilata di opere clamorose, rarissime da vedere anche in ambito museale, che le case d’asta riescono a proporre. Così gli appuntamenti pre-primaverili delle major del sistema sono l’occasione per vedere cosa esce dal calderone del mercato secondario, assaporare momentaneamente lavori che in batter di ciglia torneranno a celarsi per chissà quanti anni ancora. Quali opere si libereranno dalle loro sicure e per lo più inaccessibili collezioni private? Chi se le porterà a casa (e a quanto) è di certo importante, ma lo è altrettanto sfruttare l’incanto come occasione per stupirsi e non solo nella sua accezione commerciale.
Veniamo dunque a Christie’s, che il 6 e 7 marzo, a Londra, propone due aste di prima fascia, la 20th / 21st Century: London Evening Sale e The Art of the Surreal Evening Sale. 112 lotti in totale, di cui più della metà compaiono per la prima volta in asta. Nel complesso, la stima minima pre-asta è di 169 milioni di sterline.
Il più atteso e prezioso è L’ami intime di René Magritte (1958, stima 30-50 milioni di sterline), proveniente dalla Collezione Gilbert e Lena Kaplan. L’opera raffigura il classico uomo con la bombetta del pittore belga, girato di spalle e misterioso, con una baguette e un calice sospese a mezz’aria. Sono altre tre le opere proposte con una stima superiore a 10 milioni di sterline. California (1965) di David Hockney, invisibile al pubblico da più di 40 anni, è rimasta nella stessa collezione privata dal 1968, e viene ora offerte con una stima di circa 16 milioni di sterline. Anche Matinée sur la Seine, temps net di Claude Monet (1897, stima 12-18 milioni di sterline) viene offerto all’asta per la prima volta dopo 45 anni. Un esempio limpido della passione degli impressionisti per la luce.
E poi c’è Landscape near Malabata, Tangier, un’opera particolare di Francis Bacon. Come in altri dipinti del pittore, anche questo rappresenta gli indicibili sentimenti che seguono una perdita. Quella di Pete Lacy, compagno di Bacon scomparso proprio a Tangeri. Il dipinto raffigura il paesaggio in cui Lacy fu sepolto, in uno stile ancora più astratto e rarefatto di quello a cui l’artista ci ha abituato. Due forme oscure orbitano attorno a un vortice ellittico luminoso, legate insieme dall’ampio movimento del pennello di Bacon. Inquietantemente antropomorfe, tremolano al limite della leggibilità, dissipandosi come spiriti sotto il bagliore del sole nordafricano. Simbolicamente, l’opera rappresenta il dolore e la perdita che si mischiano all’amore in un turbinio di emozioni incontrollabili. Ad acquistarla, tra i primi, fu lo scrittore Roald Dahl, che arrivò a possedere addirittura sette opere di Bacon. Negli anni, il dipinto ha preso parte a 32 mostre in 27 paesi del mondo. In particolare, è stato incluso nella storica retrospettiva del 1971-72 al Grand Palais di Parigi, ed è stato recentemente esposto nella mostra Francis Bacon: Man and Beast della Royal Academy, nel 2022.
Si scende con le stime, ma non nella qualità con il ritratto intimo di Lucian Freud, Kai (1991-92, stima 4-6 milioni di sterline. Il soggetto è Kai Boyt, il figlio di Suzy Boyt, che appare anche nel dipinto record mondiale dell’artista, Large Interior W11 (dopo Watteau). Tenuto nella stessa collezione dal 1995, Kai è stato presentato nella mostra itinerante dedicata a Freud, inaugurata alla Whitechapel Art Gallery nel 1993. Frau mit Fächer di Alexej von Jawlensky (1912, stima 4-6 milioni di sterline) è rimasta nella stessa collezione dal 1960, quando la pionieristica mercante d’arte Galka Scheyer aveva acquistato l’opera direttamente dall’artista.
Sul fronte contemporaneo le attenzioni sono rivolte a I Wanted You to Fuck the Inside of my Mind (2018, stima 900 mila-1.5 milioni di sterline) di Tracey Emin, che proprio da Christie’s nel 2022 ha stabilito il record personale in asta con Like a Cloud of Blood. Accanto ad esso, David McKee and his First Wife Jane di Alice Neel (1968, stima 1.2-1.8 milioni di sterline), Of All The Seasons (2017, stima 500-700 mila sterline) di Lynette Yiadom-Boakye e Rythme-Couleur (n. 132) di Sonia Delaunay (1953, stima 1-1.5 milioni di sterline).