FMR si affaccia al 2024, suo terzo anno, con l’uscita del Numero 9 che, celebrando i fasti della stagione che lo ospita, è interamente dedicato al mondo della Natura e alle sue molteplici connessioni con l’Arte. Scrive Laura Casalis nel suo editoriale: “Oggi, in coincidenza dell’equinozio di primavera, la Natura fa ghirlanda intorno a questo numero di FMR, dedicato ai rapporti tra Arte e Botanica. Visiterete il Museo del Prado come si visita un giardino, riconoscendo ora questa, ora quella pianta; in Messico penetrerete in una selva intricata e rigogliosa ma orfana di clorofilla; vi confronterete con alcuni giganteschi cactus coreani; a Roma troverete il necessario per un sontuoso banchetto vegano”.
Per le rubriche d’apertura, prosegue nel numero 9 il racconto a puntate del Premio Nobel Orhan Pamuk, “Il signor PA va al museo”: questa volta l’incontro, sempre al Metropolitan Museum di New York, è con il dipinto attribuito a Bhawani Das Il Grande Pipistrello Indiano della Frutta che, dopo un primo momento di avversione, riesce a conquistare il Signor PA. A seguire, Simone Facchinetti, nella sua rubrica dedicata al mondo delle aste, racconta la storia di tre Rembrandt recentemente ritrovati o sapientemente riattribuiti.
E ancora, Pietro Mercogliano introduce alla nuova mostra, da lui curata, dedicata a Franco Maria Ricci: L’Opera al Nero, in programma presso il Palazzo Ducale di Genova dal 20 aprile al 30 giugno 2024. Infine, Sylvia Ferino presenta l’esposizione primaverile al Labirinto della Masone, Musca Depicta da lei curata insieme a Elisa Rizzardi e dedicata al piccolo insetto che ha esercitato una particolare attrazione su intellettuali, letterati e artisti nel corso dei secoli. Nel primo saggio, il giardiniere, paesaggista e botanico Eduardo Barba Gómez invita a una passeggiata in sua compagnia tra i dipinti del Museo del Prado di Madrid per assaporare le tante declinazioni della natura qui custodite.
Segue il saggio di Giorgio Antei e Maria Dorotea Gonçalves che accompagna il lettore alla scoperta dei murales cinquecenteschi che rivestono le pareti del monastero messicano della Transfiguración di Malinalco, scoprendo come una stessa rappresentazione vegetale sia capace di generare due opposte interpretazioni. A corredo, le fotografie di Juan Carlos Barbero. Giovanni Aloi dà invece spazio ai suggestivi dipinti iperrealisti dell’artista coreano Lee Kwang-Ho, grandi tele che raffigurano cactus giganti, con le loro setole, le escrescenze, le mucillaggini e gli effimeri fiori dai colori sgargianti.
Un testo ottocentesco di Amerigo Gassarini, introdotto per FMR da Antonio di San Pietro, porta il lettore alla scoperta del meraviglioso parco di Villa Durazzo Pallavicini, voluto dal marchese Ignazio Pallavicini a metà XIX secolo. Accompagnano il testo le fotografie di Massimo Listri. Lucia Tongiorgi Tomasi approfondisce l’opera di Giovanni da Udine nella casa di Agostino Chigi – oggi conosciuta come Villa Farnesina e sede dell’Accademia dei Lincei – dove fu incaricato da Raffaello di decorare la Loggia di Psiche con l’arte delle ghirlande e dei festoni: un concerto di frutta, fiori e foglie che lo stesso Vasari elogiò con grande ammirazione. A corredo, le fotografie di Araldo De Luca e Sergio Ruschena. Infine, Donatella Biagi Maino racconta della passione dello scienziato Ferdinando Bassi che, tra il 1760 e il 1774, commissionò centosessantacinque ritratti a penna acquerellati di colleghi botanici di ogni tempo, coinvolgendo nell’opera numerosi artisti, tra cui spicca un giovane di grandi promesse: Gaetano Gandolfi.