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Vedute eterne: Roma, fonte inesauribile di fascinazioni

Carl Frederik AAGAARD - Veduta da via San Sebastianello
Carl Frederik AAGAARD – Veduta da via San Sebastianello
È visitabile sino al 21 giugno la mostra «Suggestioni romane – vedute di Roma dal XVIII al XIX secolo» presso la galleria Paolo Antonacci a Roma.

Calamita di artisti internazionali, meta di grand tour formativi e fonte inesauribile di ispirazione e studio dei grandi maestri, la Capitale, con il suo fascino irresistibile, cattura l’attenzione di artisti che tra il Seicento e l’Ottocento ne offrono una personale visione. Questa esposizione offre l’opportunità di ammirare una raccolta di vedute della Città Eterna, alcune delle quali inedite al pubblico, provenienti da due importanti collezioni private romane. La mostra raccoglie quindici dipinti tra i quali «Capriccio» con rovine antiche del piacentino Giovanni Paolo Panini (Piacenza, 1691 – Roma, 1765), «Roma da Monte Mario» dell’inglese Arthur John Strutt (Chelmsford, 1818 – Roma, 1888), un suggestivo notturno di «San Pietro con Castel Sant’Angelo al chiaro di luna» del francese Antoine Claude Ponthus-Cinier (1812-1885), una romantica immagine di «Via San Sebastianello» del danese Carl Frederik Aagaard (Odense, 1833 – Copenaghen, 1895), un’affascinante paesaggio rurale «Campagna Romana con l’acquedotto Claudio» dello svizzero Johann Jakob Frey (Basilea, 1813 – Frascati, 1865) , la maestosa «Trinità dei Monti» del tedesco Jakob Wilhelm Huber (Düsseldorf, 1787 – Zurigo, 1871), una veduta di «Villa Borghese» di Giambattista  Bassi (Massa Lombarda, 1784 – Roma, 1852).
Sono alcuni degli artisti, sia italiani che stranieri, che non hanno saputo resistere al potere seduttivo romano, cedendo alla tentazione di ritrarre con matite o pennelli, una veduta o uno scorcio di Roma. La città con le sue rovine e i suoi monumenti, esercita da sempre un fascino irresistibile sui pittori di ogni epoca e periodo artistico, dal Barocco al Neoclassicismo, dal Romanticismo fino ai giorni nostri.

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