La manifestazione «Cèramica 2024», alla sua trentunesima edizione, torna a Montelupo Fiorentino dal 21 al 23 giugno con un fitto programma di mostre, installazioni site specific, eventi, residenze, workshop e performance. Fil Rouge della nuova edizione è l’ “Alchimia della Materia”, riproposta in chiave contemporanea a distanza di più di ottocento anni dalla sua origine. Per tre giorni Montelupo si trasforma in un cantiere creativo, che coinvolge la produzione tradizionale locale, mettendo in dialogo le persone nell’ottica di una creatività collettiva e funzionale per il paesaggio urbano.
Tra i «must to see» si annoverano il Museo della Ceramica che ospita importanti mostre e collezioni; il Palazzo Podestarile con mostre temporanee; la Fornace del Museo sede di didattica, workshop, residenze d’artista; le Botteghe e gli studi d’artista; il Museo Archivio Bitossi, noto museo d’impresa; l’Atelier Marco Bagnoli, sede del suo studio e delle sue collezioni; il percorso di arte urbana site specific con opere in ceramica e collezioni contemporanee; la Scuola di Ceramica con il Centro Sperimentale per la formazione specialistica; il Museo e i siti archeologici; infine i percorsi di ricerca artistica per gli scambi internazionali di residenza.
Al Museo della Ceramica è allestita la mostra «Terre di Spezierie: Ceramiche di Montelupo per Santa Maria Nuova e le farmacie storiche della Toscana», visitabile fino al 6 gennaio 2025, a cura di Lorenza Camin e Alessio Ferrari.
Il ruolo della manifattura di Montelupo Fiorentino è restituito attraverso un’importante mostra diffusa che interessa svariati centri espositivi, coinvolgendo diversi siti e città.
La mostra presenta ceramiche che testimoniano il lungo rapporto tra le manifatture di Montelupo e le farmacie della Toscana. Fin dal Quattrocento infatti, i maestri vasai di Montelupo fornivano recipienti per spezierie ospedaliere, conventuali e private. I contenitori, decorati come le maioliche da tavola, garantivano una buona conservazione dei medicamenti ed erano facili da pulire.
Al Palazzo Podestarile, «SPICE, Alchimie in ceramica» reinterpreta il ruolo storico della ceramica locale, attribuendole i valori immateriali della bellezza e del benessere. Un insieme di sculture, installazioni, workshop e performance riattualizza il tema della cura. Un concetto centrale nella contemporaneità in virtù di immancabili rituali come la skin care.
Fondato sulla pratica collettiva e la dimensione comunitaria, «Cantieri Montelupo, arte contemporanea ceramica e relazione» è il risultato di una residenza curata da Christian Caliandro. La mostra rappresenta dunque il momento conclusivo di un percorso iniziato a giugno 2023 e recentemente concluso, che ha dato vita allo sviluppo di progetti di ricerca ibridi tra arte visiva e ceramica e alla realizzazione di due opere site specific attraverso il coinvolgimento attivo dei produttori locali. L’obiettivo consiste nel promuovere il dialogo tra il museo, la produzione di ceramica e la comunità, utilizzando il linguaggio dell’arte contemporanea. Un solo requisito: nessuna esperienza pregressa con la ceramica.
In Piazza Vittorio Veneto si assiste a un’opera site-specific di matrice collettiva «Nasce un fiore di ceramica!» realizzata dai ceramisti di Montelupo su progetto dell’artista Ugo La Pietra. L’opera si inserisce in un percorso che si compone già di 13 installazioni realizzate da Ugo la Pietra, Lucio Perone, Gianni Asdrubali, Hidetoshi Nagasawa, Loris Cecchini, Bertozzi & Casoni, Fabrizio Plessi, Andrea Salvatori, Luce Raggi, Mario Trimarchi, Antonio Aricò, Marco Bagnoli.
Il nuovo intervento si orienta sulla caratterizzazione delle mura di accesso e della scalinata della Piazza. La scala riprodurrà, in forma crescente, un fiore che sboccia ad ogni gradino, utilizzando la policromia tradizionale della ceramica di Montelupo con un motivo che richiama i motivi vegetali contenuti nelle collezioni storiche del museo. I pannelli laterali, invece, costituiscono una elaborazione artistica delle forme contenute nel repertorio tradizionale della ceramica di Montelupo (vasi, contenitori, forme aperte).
Lungo il muro di argine del Fiume Pesa, ci si può imbattere in un museo a cielo aperto con grandi pannelli in grès porcellanato site-specific realizzati durante le residenze artistiche dei Cantieri Montelupo.
«Rapacissime» di Anna Capolupo è una natura morta con arpia delle dimensioni di tre metri per tre, nella quale l’artista rielabora una delle figure più famose della tradizione attraverso la sua pittura ricca e densa.
Alessandro Scarabello crea invece «Opera Nigra» un trittico in bianco e nero di tre metri per sette, nel quale un animale è immerso in un’atmosfera e un paesaggio metafisici.
Nel corso della manifestazione si terrà la consueta mostra mercato della ceramica con espositori internazionali. E chi non si accontenta di acquistare un pezzo altrui, potrà sempre cimentarsi nella produzione all’interno di workshop per tutte le età. Nel Giardino del Palazzo Podestarile saranno proposti laboratori di manipolazione, scultura e decorazione rivolte a bambini e ragazzi.
Un’attività, quella della ceramica, divenuta un trend sui social e che sta dunque tornando in auge, soprattutto tra i più giovani, che vogliono mettere «le mani in pasta» e dare libero sfogo al loro estro creativo.