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ArtVerona 2024: un cammino simbolico sulla Rainbow Brick Road di Ugo Rondinone

Ugo Rondinone, seven magic mountains, Public Art Production Fund, Nevada Museum of Art, Las Vegas, 2016. Foto Gianfranco Gorgoni
Ugo Rondinone, we are poems, Palais an der Oper, Monaco, 2011. Foto Stefan Altenburger
L’edizione 2024 di ArtVerona promette di essere un’esperienza indimenticabile, grazie all’installazione del “red carpet” firmato dal celebre artista Ugo Rondinone (1964, Brunnen). Intitolato “the rainbow brick road”, questo tappeto artistico accoglierà i visitatori nella Sala dei Signori dall’11 al 13 ottobre 2024, offrendo una riflessione profonda e visivamente stimolante.

Rondinone è riconosciuto come una delle voci più influenti della sua generazione, capace di intrecciare meditazioni intense sulla natura e sulla condizione umana attraverso un vocabolario artistico che unisce diverse tradizioni scultoree e pittoriche. La sua capacità di creare opere che evocano riflessioni profonde e significative è ben rappresentata nel progetto di quest’anno.

L’artista ha immaginato il tappeto come una “strada di mattoni” di vari colori, unendo così due archetipi apparentemente incompatibili: l’arcobaleno e il mattone. Questi elementi, presenti da lungo tempo nelle sue opere sotto forma di aperture e pareti, rappresentano concetti opposti ma complementari.

L’archetipo dell’arcobaleno è simbolo di pace, uguaglianza e apertura, un ponte che unisce. Al contrario, il mattone simboleggia la chiusura, costruendo muri che separano e costringono. Combinando queste due forze contrastanti, Rondinone crea una terza forza: la Rainbow Brick Road, un simbolo potente per i diritti LGBTQIA+ in Italia. Questa installazione non è solo un’opera d’arte, ma un richiamo alla necessità di riconoscere e rispettare i diritti delle persone LGBTQIA+ in un paese che ancora fatica a raggiungere gli standard degli altri paesi dell’Europa occidentale.

Ugo Rondinone, seven magic mountains, Public Art Production Fund, Nevada Museum of Art, Las Vegas, 2016. Foto Gianfranco Gorgoni

Il progetto del “red carpet” di quest’anno prosegue la tradizione di ArtVerona di commissionare installazioni ambiziose, seguendo le orme di Paola Pivi (2021), Stefano Arienti (2022) e Peter Halley (2023). Supportato dalla partnership con Aquafil SpA e OBJECT CARPET GmbH, leader nella produzione sostenibile di fibre, il progetto evidenzia l’importanza della sostenibilità nell’arte contemporanea.

Al termine della 19ª edizione di ArtVerona, l’opera verrà suddivisa in sezioni e venduta per raccogliere fondi destinati a due organizzazioni no-profit: un’associazione per i diritti LGBTQIA+ scelta dall’artista e l’associazione Albachiara, che combatte la violenza sulle donne, scelta da Aquafil. Questa raccolta fondi non solo prolunga la vita dell’opera oltre la fiera, ma rinforza anche il messaggio di responsabilità sociale a sostegno alle comunità emarginate.

L’installazione di Ugo Rondinone invita i visitatori a riflettere sui temi dell’inclusione, dell’uguaglianza e della fusione di mondi diversi. Questo progetto non solo arricchisce l’esperienza dei visitatori, ma sottolinea l’impegno di ArtVerona nel promuovere l’arte come strumento di cambiamento sociale.

Non resta che percorrere la Rainbow Brick Road e lasciarsi ispirare dalla visione di un mondo migliore.

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