“La capanna dei bevitori con il suo corredo di tazze e contenitori rappresentano le più antiche testimonianze dell’uso del vino in Italia, nel VI secolo a.Cristo in Enotria” spiega Filippo Demma, direttore manager del Parco Archeologico di Sibari e Crotone ad Artslife in occasione della prima edizione del Vinitaly. “Qui abbiamo avuto i primi enodotti della storia, il metodo più veloce in assoluto per esportare il vino da Sybaris alle altre polis della magna grecia”. Una civiltà così evoluta da produrre decorazioni, gioielli, abiti, sculture e necropoli che mossero spedizioni e saccheggi nel luogo che ospita la tomba di Erodoto, il primo storico della nostra storia occidentale.
Tre giorni in un luogo ricco di cultura da visitare, contenitore di eventi e laboratori sensoriali all’insegna della sostenibilità ambientale dove sarà possibile conoscere e degustare vini della tradizione vitivinicola italiana ed internazionale guardando reperti archeologici che testimoniano i primi insediamenti locali di produttori e consumatori di vino, leggendo fumetti ispirati ai miti della Magna Grecia ed ammirando opere d’arte contemporanea create in estemporanea dall’artista Giorgia Catapano nel corso del Peperoncino jazz festiva, Armonie e Sibariinprogress 2023, la serie di concerti che hanno animato l’estate sibarita. Ritratti a matita esposti nell’area ristoro del Parco in un’esperienza che restituisce l’energia di quei momenti attraverso la lente personale dell’artista e che ci invita ad immergerci in una dimensione dove la musica prende forma visiva. Tributo alla fusione tra musica e arte, dove ogni ritratto racconta una storia e ogni linea traccia il ritmo di una nota musicale di Vinicio Capossela, John Patitucci, Daniele Scannapieco e altri mostri sacri del panorama internazionale. Proprio a Sibari, dove si narra persino che persino i cavalli venissero addestrati al ballo piuttosto che alla guerra. Terra di naufraghi e rifugiati con cittadinanza dal VI secolo a.Cristo e dove si svolsero le prime gare tra cuochi della storia, con diritto d’autore sui piatti per stimolare il progresso sociale che partiva dalla tavola.
Dal 30 al 1 settembre saranno presenti otto “collettive” con leader nella comunicazione del vino: Gambero Rosso, Le Donne del Vino, Radici del sud, Merano Wine Festival e, tra “le collettive territoriali”, ci sarà Pescara Abruzzo Wine e aziende del territori del Prosecco. Parteciperanno inoltre anche due stand internazionali: Wine Vision by Open Balkan con vini provenienti da Macedonia, Albania e Serbia e il Concours Mondial de Bruxelles.
Il programma giornaliero di Vinitaly and the city – Calabria in wine, sarà articolato in tre momenti: Wine talk, Masterclass e Isola della biodiversità, dove si alterneranno ospiti ed esperti del settore.
Nella prima delle tre giornate, dopo il taglio del nastro che si terrà alle ore 19, seguiranno una serie di appuntamenti. Si partirà subito con i Wine talk. “Le tre C: Cosenza Crotone Catanzaro”, è il titolo del primo incontro, moderato dall’enologa e divulgatrice enogastromica, Sissi Baratella. A seguire ci sarà la Premiazione dei Wine Huntercondotta dal giornalista, Andrea Radic. A ricevere il premio saranno: Kathrin Alber, event manager Merano e Mario Coin, Wine Hunter Wine Festival. La serata proseguirà con il racconto dei vini calabresi. Si partirà con il Gaglioppo e il Magliocco, a moderare il giornalista enogastronomico, Luciano Pignataro. In conclusione di serata, Sissi Baratella darà spazio alla Calabria del Sud con i vini e affini di Reggio Calabria. In contemporanea, alle ore 17 nel Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide, spazio alle storie di produttori, territori e vitigni calabresi, a cura di Cristina Raffaele, Sensation Wine e Sommelier Fisar.
Programma ricco anche per le Masterclass del Vinitalyand the city – Calabria in wine. Si partirà nella prima serata con: “Da Lamezia alla Costa degli Dei: la rinascita dello Zibibbo calabrese e il Magliocco canino”. Ospiti della serata saranno, Paolo Massobrio, giornalista e gastronomo e Francesca Oliverio, giornalista e sommelier. Il secondo seminario, curato da Ais Calabria, alla presenza del sommelier Cristian Maitan, vedrà come protagonisti i vini bianchi e rosa di Calabria. Nella seconda serata proseguirà anche il viaggio con il racconto dei vini calabresi. Nicola Campanile, presidente Radici del Sud, parlerà di Aglianico, Nerello e Nero di Troia. All’interno del Parco archeologico è prevista anche una area denominata Isola della Biodiversità con la presentazione di libri come Armonie “Il vino” storia e storie dalla Bibbia all’intelligenza artificiale” di Francesco Maria Spanò, scrittore e Andrea Radic, giornalista e l’ ultima presentazione de “L’alberello enotrio” con Massimo Tigani Sava. Le Masterclass dell’ultima giornata vedranno come protagonista anche l’olio. L’Elaioteca Regionale della Calabria ha organizzato il talk su “Olive e olio Evo di Calabria”. Seguirà l’incontro: “I tesori di Calabria, viaggio nei nostri autoctoni” a cura di Fisar Calabria con Roberto Donadini, presidente nazionale Fisar. Nell’Isola della Biodiversità si terranno, anche nell’ultima serata, i laboratori sulle analisi sensoriali delle uve.