Christie’s è la prima casa d’aste internazionale a stabilirsi in modo permanente in Arabia Saudita, con l’apertura di una sede a Riyadh prevista per i prossimi mesi.
Che l’impronta di Christie’s fosse ben presente in Arabia Saudita, quantomeno dopo la storica vendita del Salvator Mundi, era piuttosto evidente. Ma ora acquisisce gradi di ufficialità e stabilità mai raggiunti da nessuna casa d’aste. La maison ha infatti annunciato l’apertura, per cui non c’è ancora una data precisa, di una sede permanente a Riyadh.
A guidarla sarà Noor Kelani, primo ad acquisire il titolo di amministratore delegato di Christie’s Arabia Saudita. A lui il compito di dirigere i dipartimenti di belle arti e lusso, con l’obiettivo “costruire una clientela consolidata nel Regno e coinvolgere la prossima generazione di collezionisti”. Sono infatti i millennial a rappresentare, secondo la casa d’aste, il presente ma soprattutto il futuro del collezionismo.
D’altra parte, sono evidenti e insistiti i tentativi dell’Arabia Saudita di creare un’infrastruttura artistica, con un elenco sempre più lungo di collezioni private e pubbliche, biennali e istituzioni, che possa aumentare il valore culturale del Paese anche agli occhi degli occidentali. Uno scenario in cui rientra dunque anche il mercato dell’arte, con le case d’asta a rappresentare in tal senso i leader nel settore.
Accogliere Christie’s significa dunque inserirsi in un tessuto artistico ed economico molto consolidato, con storia e asset sufficienti a trascinare con sé l’intero sistema locale. D’altro canto Christie’s, come le competitor e il sistema intero, sta guardando con sempre più insistenza a nuove opportunità di guadagno, muovendosi dapprima verso l’Asia e ora esplorando il Medio Oriente.