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A dispetto di noi. Jacopo Casadei in mostra da Fuocherello a Volvera

Jacopo Casadei, A dispetto di noi, Installation view, Fuocherello, Volvera (TO), 2024, © l’artista & Fuocherello
Jacopo Casadei, A dispetto di noi, Installation view, Fuocherello, Volvera (TO), 2024, © l’artista & Fuocherello

Nel susseguirsi di forme tra disegno e colore, la pittura di Jacopo Casadei (Cesena, 1982) – esposta presso la galleria Fuocherello di Volvera (TO) e visitabile fino al 12 gennaio 2025 – semplicemente accade. In che modo? A dispetto di noi, cita il titolo della mostra, malgrado o nonostante quel che ci si potrebbe aspettare da essa.

Abdicando, in altre parole, o lasciando il trono della considerazione esatta di ciò che la sua pratica dovrebbe essere, e per lasciare, invece, che essa sia quello che è. Ciò che porta, ciò che insegna. Condizionata, probabilmente, dal pentimento, dalla soluzione irrisolta di un gesto che cerca il suo segno; la dinamica possibile, la sua continua apertura, sfuggente per quanto chiara. E scrive bene il curatore Enrico Camprini nel testo critico che accompagna la mostra, giacché di un quadro – come di un’opera intesa nella sua multiforme complessità e continuità – non si può dimenticare “la contraddittorietà del suo venire alla luce”. 

Guardando le opere del pittore di Cesena non ci si può dunque dimenticare del presente. Il “presente del quadro” (Camprini), o meglio l’esperienza che pedissequamente lo genera e lo travolge, tanto da indurlo a un progressivo lavoro che si muove avanti e indietro. Che non ha paura di partire o ripartire (di nuovo) dall’errore, da ciò che in precedenza è mancato, da ciò che pittoricamente ancora esita ed è necessario rivedere. Non può che sorprendere, pertanto, il gusto di dipinti che si-stanno-facendo.

Otto in tutto, come una riflessione pratica che ritorna su se stessa, quasi a voler essere ripetuta. Nel senso più autentico del termine, nel senso di una domanda che si pone di nuovo, che chiede di nuovo (re-pètere) nella sua incostanza, nella sua incertezza. Parole pressoché bandite nel mondo della riuscita, o del giudizio monolitico imposto dalla storia e dall’attualità. Jacopo Casadei rivolge, al contrario, una delicata attenzione al suo vissuto, alla via dell’esperienza che non può che essere in progress, con i suoi fallimenti e gli esiti buoni, i punti di partenza e gli incontri che, come nei suoi dipinti, si succedono. 

Jacopo Casadei, A dispetto di noi, Installation view, Fuocherello, Volvera (TO), 2024, © l’artista & Fuocherello

Nei quadri i soggetti sono emergenti, riconducibili a situazioni particolari di quel quotidiano tanto difeso e talvolta poco creduto da passare quasi inosservato. Ebbene, Jacopo Casadei gli dà credito. Come nel caso della serie di dipinti che hanno come soggetto il calciatore Carlos Valderrama. Appunto di un fatto biografico e che si ritrova oggi sulla tela non come reminiscenza di una fotografia impolverata, ma come pretesto pittorico. Come soggetto che esiste nel dubbio della scomparsa. Nel passionale e posato rimettere in discussione “pittoricamente” la pittura. Apprendendo ciò che essa offre nel suo formarsi e nel suo lasciare andare. Fare e cancellare, trovare e perdere. 

Ma non è questo il nostro tempo? L’azione vivida, a volte riflessiva e irresoluta di una storia che si sta formando? E pare non secondario che la galleria Fuocherello sia a un piano rialzato all’interno delle Fonderia Artistica De Carli. Luogo contraltare che può condurre gli occhi alla coscienza di opere “lavorate”, opere che sono già tali nella fase del loro costituirsi.

Dei felini, protagonisti nell’altra serie di quadri, a volte rimane un profilo visto da dietro che cammina sulla tela grezza. Altre volte di tre quarti si fanno largo, rapidi, dallo sfondo. Felini dalla muscolatura imponente, ora iniziati sulla via della rappresentazione dopo l’incontro con una bambina abituata a disegnarli per esprimere i suoi stati d’animo. “Hanno quei muscoli che solo un bambino di otto anni può esprimere…il mio è un tentativo di tirare fuori i muscoli come fanno loro”, aveva scritto l’artista in una email al curatore. Nel rapporto tra figura e sfondo, Casadei incalza quel segno, un imprinting da portare (ancora) in essere. Secondo un ritmo, un incedere che “trova”, un progredire che “apre” pro tempore il dipingere e il disegnare, nella transitorietà di un insistente avvicendarsi. 

Jacopo Casadei, Devi lottare per il tuo diritto di far festa, 2024, © l’artista & Fuocherello
Jacopo Casadei, San Carlos – Santa Marta (Tex voto), 2023, © l’artista & Fuocherello

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