Da sequel inaspettati che ci riportano nel mezzo di storie mai dimenticate a debutti folgoranti. Come ogni stagione, anche questo autunno non mancano nuove e imperdibili uscite letterarie.
Carolina Bandinelli, La più brava, Nutrimenti
Una donna di 36 anni che vive a Londra da 12 improvvisamente si rende conto di essere “adulta”. Ha una vita lavorativa e sentimentale stabile, persino una casa, un gatto ma si sente in difetto e il pensiero di organizzare una reunion con le amiche la getta nel panico. Non per i dettagli logistici, ma per le implicazioni emotive e esistenziali che comporta. Questa storia è un giorno nella vita di Emma, la protagonista de “La più brava”, il romanzo d’esordio di Carolina Bandinelli, ma potrebbe essere quella di tante altre.
In un’epoca in cui il successo personale sembra misurarsi in like e followers, Bandinelli ha osato scrivere tutti i dilemmi delle ragazze sopravvissute al Millennial bug e all’era dei pinocchietti.
Edoardo Vitale, Gli straordinari, Mondadori
Il lavoro ha divorato ogni confine della nostra esistenza, trasformandoci in venditori a tempo pieno non solo di prodotti ma della nostra stessa identità. Nella società contemporanea, dove il personal branding è diventato un imperativo e l’autenticità un bene di consumo, anche l’amore deve fare i conti con le logiche del mercato e la necessità di apparire sempre performanti, sostenibili, attenti. È in questo scenario che si muove Gli straordinari, l’esordio di Edoardo Vitale per Mondadori: un romanzo che, con lucidità e ironia, racconta la vita di una coppia nel mondo del marketing etico, dove la linea tra convinzioni personali e strategie di vendita si fa sempre più sottile. La violenza di questo sistema, come Vitale ci mostra, sta proprio nel farci credere che tutto questo sia normale e inevitabile. Ci ha convinti che dobbiamo sopportare e che monetizzare ogni aspetto della nostra vita sia l’unico modo per sopravvivere. Difficile non riconoscersi (o non conoscere) i suoi personaggi, sempre in affanno, sempre alla rincorsa di qualcosa – un contratto, una scadenza, un’opportunità da non lasciarsi sfuggire.
Beatrice Sciarrillo, In trasparenza l’anima, 66thand2nd.com
L’esordio di Beatrice Sciarrillo racconta l’anoressia attraverso la storia di Anita. Dai primi problemi con il cibo a dodici anni fino al ricovero forzato in clinica durante gli anni universitari, il romanzo segue il percorso di una giovane donna che ha scelto di scomparire.
Per Anita il disturbo alimentare diventa un rifugio, qualcosa di “sacro” e personale a cui non vuole rinunciare. È la figlia imperfetta di una madre perfetta, la sorella sbagliata di Marta, quella giusta. Nel reparto che la ospita incontra altre donne che vivono lo stesso dramma, tra rifiuto del cibo, pesate obbligatorie e colloqui con gli psichiatri.
Sciarrillo evita il rischio dell’autoanalisi e del memoir per costruire invece un romanzo sulla ricerca dell’identità. La sua protagonista usa la malattia come strumento di resistenza in un mondo che chiede perfezione e conformità. La sparizione diventa paradossalmente l’unico modo per esistere, per distinguersi, per essere “speciale“.
Nadeesha Uyangoda, Corpi che contano, 66thand2nd.com
Il libro di Nadeesha Uyangoda è un’indagine penetrante sul corpo come territorio politico, dove sport e società si intrecciano in un dialogo complesso. L’autrice alterna memoria personale e analisi sociale, usando l’attività sportiva come lente d’ingrandimento per esplorare pregiudizi di razza, genere e classe.
Uyangoda soprattutto smonta con precisione chirurgica i luoghi comuni sulle presunte predisposizioni etniche allo sport e la dicotomia tra discipline “maschili” e “femminili”. Il corpo dell’atleta diventa così cartina tornasole delle dinamiche sociali: non più solo strumento di performance, ma campo di battaglia dove si giocano questioni cruciali come lo ius soli sportivo e l’accesso democratico alla pratica sportiva.
Particolarmente efficace è l’alternanza tra narrazione autobiografica e ricostruzione storica, che permette all’autrice di muoversi con agilità dal particolare all’universale, dal personale al politico. Il corpo, “confine ultimo tra individuo e società”, emerge come spazio di resistenza e cambiamento, dove le cicatrici raccontano storie di dominazione ma anche di liberazione.
Elif Batuman, Aut aut, Einaudi
Batuman prosegue la storia di Selin, protagonista del suo precedente romanzo, esplorando le sue esperienze universitarie e sentimentali. Con uno stile ironico e riflessivo, l’autrice affronta temi come l’identità, l’amore e la formazione intellettuale. Il romanzo offre uno sguardo acuto e spesso divertente sulla vita universitaria americana e sulle complessità delle relazioni giovanili. Batuman eccelle nel catturare le insicurezze e le aspirazioni della sua protagonista.
Jem Calder, Ricompense, Einaudi
In questa raccolta di racconti, Calder esplora le vite di personaggi alle prese con la solitudine e l’alienazione nella società contemporanea. Con una prosa precisa e penetrante, l’autore crea ritratti intimi e spesso inquietanti di individui in lotta con le proprie aspettative e quelle della società. I racconti affrontano temi come la tecnologia, le relazioni interpersonali e il mondo del lavoro con uno sguardo acuto e originale. Calder dimostra una notevole capacità di catturare l’atmosfera della vita moderna. Nonostante alcuni racconti possano risultare ermetici, la raccolta nel suo complesso offre una lettura stimolante e riflessiva sulla condizione umana contemporanea.
Come una foglia. Donna J. Haraway in conversazione con Thyrza Nichols Goodeve, Tlon
In questa lunga intervista divenuta libro, realizzata da un’ex allieva nella sua dimora californiana immersa nel verde, la filosofa della scienza Donna Haraway, figura intellettuale di spicco del nostro tempo, si apre a un racconto intimo e profondo della sua vita. Tra aranci, limoni, l’amata gatta e il fedele cane Roland, Haraway ripercorre le sue esperienze e condivide il suo pensiero con Thyrza Nichols Goodeve, offrendo al lettore uno sguardo privilegiato sulla sua personalità e sul suo lavoro. Haraway nel 1985 aveva ideato la teoria dei cyborg per sfidare le dicotomie di genere tradizionali, affermando in tempi non sospetti che la distinzione tra umano e macchina è obsoleta e che le identità sono fluide e in continua evoluzione.
Enrico Brizzi, Due, Harper Collins
Trent’anni dopo “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”, Enrico Brizzi torna con “Due”, un sequel che riprende esattamente da dove il primo romanzo si era concluso. Con una scelta coraggiosa, l’autore mantiene Alex e Aidi eternamente giovani, esplorando il loro mondo di prime volte e intensi sentimenti adolescenziali. Brizzi riesce a ricreare l’atmosfera degli anni ’90 con precisione e nostalgia, senza cadere nella trappola della forzatura. Il libro si rivela un ponte generazionale, attirando sia i lettori originali ormai adulti che un nuovo pubblico giovane.
Francesco Trento, Scrivere male per scrivere meglio, Tlon
Chiunque scriva per lavoro sa che scrivere è difficile. Sa che è difficile anche per chi ha “quel dono”, anche dopo anni di esperienza, feedback e perfino premi. C’è chi si sente vincolato all’ispirazione, chi ne fa una questione di abitudini, di riti, di disciplina.
Eppure, nonostante le difficoltà, sono sempre di più le persone che scelgono di avventurarsi nei territori della scrittura creativa, anche solo come hobby. E per farlo, cercano sostegno e guida nei manuali, nei corsi online, nelle scuole e nei laboratori che sempre di più propongono percorsi per “imparare a scrivere”.
Trento propone un “manuale di scrittura che parla poco di scrittura” ma molto di cosa significhi vivere la scrittura come una palestra di crescita personale e creativa. Perché in fondo, come ci ricorda Trento, il talento è soprattutto avere pazienza.
Trento offre un approccio innovativo alla scrittura creativa, incoraggiando i lettori a liberarsi dalle inibizioni attraverso esercizi di “cattiva scrittura”.
Sarah Rose Etter, Qui non c’è niente per te, ricordi?, La Nuova Frontiera
Etter presenta un romanzo surreale e distopico che segue la vita di Cassie, una donna che lavora in una mega-corporation in un futuro non troppo lontano. Con una prosa intensa e visionaria, l’autrice esplora temi come l’alienazione, il consumismo e la ricerca di significato in un mondo sempre più disumanizzante. Il libro mescola elementi di realismo e fantasia in modo originale, creando un’atmosfera inquietante e memorabile. Nonostante alcune parti possano risultare oscure, “Qui non c’è niente per te, ricordi?” si afferma come un’opera potente e provocatoria sulla condizione umana contemporanea.
Silvia Lippi e Patrice Maniglier, Sorellanze. Per una psicoanalisi femminista
Dimenticate il simbolo fallico e l’invidia del pene come riferimento psicoanalitico universale. L’inconscio collettivo definito dalla psicoanalisi può ora essere organizzato in una comunità femminile Il saggio propone una radicale reinterpretazione della teoria psicoanalitica attraverso il concetto di sorellanza. Prendendo spunto dall’audace figura di Valerie Solanas, gli autori teorizzano un approccio che valorizza le relazioni tra donne come fondamento di un nuovo modello sociale e terapeutico. Il libro sfida coraggiosamente i paradigmi tradizionali, introducendo l’idea del “sintomo condiviso” come base per una comunicazione autentica basata sul trauma comune. Con un linguaggio accessibile ma rigoroso, quest’opera si propone come punto di riferimento per chi desidera ripensare la psicoanalisi e il femminismo oltre gli schemi della dominazione maschile.