Print Friendly and PDF

Un quarto di secolo di arte “Fantastica”, alla 18ma Quadriennale

Conferenza stampa di presentazione della 18a Quadriennale d’arte. Da sx a dx: il moderatore Nicolas Ballario, Federico Mollicone, Presidente della VII commissione (Cultura, Scienza e Istruzione), , Angelo Piero Cappello, Direttore Generale Creatività Contemporanea – Ministero della Cultura, Luca Beatrice, Presidente Fondazione La Quadriennale di Roma, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente Comitato Fondazioni Arte Contemporanea. Marco Delogu, Presidente Azienda Speciale Palaexpo, e le curatrici Emanuela Mazzonis di Palafrera e Alessandra Troncone. Foto: Karen di Paola
La Diciottesima Quadriennale si intitola Fantastica, una parola riferita alla forza immaginifica dell’arte italiana dell’ultimo quarto di secolo, a partire dal 2000. Così Luca Beatrice, presidente dell’istituzione, ha presentato nella sala Spadolini al Collegio Romano la mostra che si terrà a Palazzo delle Esposizioni nell’ottobre del 2025.

Cinque curatori di diverse generazioni propongono ognuno la propria mostra a tema: 50 gli artisti coinvolti (quasi tutti mai invitati prima in Quadriennale) che presentano ognuno più opere, molte delle quali realizzate per l’occasione.

Alessandra Troncone analizza la questione del corpo, materiale e immateriale, e Emanuela Mazzonis di Pralafera esplora la relazione tra i fotografi e l’immagine, Luca Massimo Barbero indaga il tema dell’autoritratto contemporaneo, mentre Francesco Bonami e Francesco Stocchi riflettono sull’autonomia dell’artista del XXI secolo. Infine, Walter Guadagnini è stato incaricato di curare, al secondo piano del Palaexpo, la mostra I giovani e i maestri: una ricostruzione per exempla della seconda Quadriennale del 1935, con una quarantina di opere che documentano una delle edizioni più importanti, per numero e qualità di artisti e per affluenza di pubblico, con ben 350.000 presenze.

Se siamo abbastanza certi che i curatori di Fantastica faranno un lavoro serio e interessante, la scelta di ricordare una rassegna importante, che potrebbe però essere letta come un omaggio al regime, può lasciare perplessi.

Commenta con Facebook