Il 12 dicembre 2024, Christie’s a venduto a Londra tre scheletri di dinosauri ritrovati nel Wyoming: un enorme Stegosaurus segnato dalle battaglie e due esemplari di Allosaurus, uno dei top predatori del giurassico, per un totale di 12.4 milioni di sterline.
Come per l’arte e ogni cosa sul mercato, anche i prezzi dei fossili di dinosauro sono influenzati dalla domanda, che va e viene. Di questi tempi, più che altro, viene. D’altra parte, il fascino degli scheletri di dinosauro sembra condensare elementi disparati, distanti tra loro per epoca ed estetica, che creano una miscela irresistibile per i collezionisti: la cromia consumata dall’archeologia, la statuarietà classica, la spettacolarità dell’arte contemporanea.
Componenti che convivono anche nei tre dinosauri, un enorme Stegosaurus e due esemplari di Allosaurus, che Christie’s ha venduto a Londra, in due lotti, per un totale di 12.4 milioni di sterline. 4.2 milioni di sterline per lo Stegosaurus (stima 3-5 milioni di sterline) e 8.1 milioni di sterline per i due Allosaurus, un adulto e un giovane (stima 5-8 milioni di sterline). Tutti i fossili sono stati ritrovati dal paleontologo Frédéric Lacombat nel Wyoming, Stati Uniti.
É lui a commentare il più prezioso dei due lotti venduti: “L’adulto e il giovane di Allosaurus venduti da Christie’s sono stati scoperti a un metro di distanza l’uno dall’altro, il che, a mia conoscenza, è un fatto unico. Forse c’è un legame familiare tra loro, e questo potrebbe essere cruciale per la nostra comprensione del funzionamento delle unità sociali dei dinosauri“.
Quel che già sappiamo è che l’Allosaurus era uno dei predatori più temibili del periodo giurassico, vissuto tra 145 e 157 milioni di anni fa. Merito dei 12 metri di lunghezza, dei potenti avambracci artigliati, delle bocche piene di denti seghettati, per lacerare la carne, e curvati verso l’interno, per impedire alla preda di scappare. Con i muscoli del collo straordinariamente possenti e una mascellla potente come un’ascia, l’Allosaurus combinava forza e agilità con brutalità letale, circa 60 milioni di anni prima che il T. Rex facesse il suo ingresso in scena.
Coevo all’Allosaurus, c’era lo Stegosaurus, meno agile e temibile, ma in grado di difendersi grazie alle sue dimensioni monumentali (quanto un autobus a due piani) e un peso di 4.5 tonnellate, oltre che a due dozzine di gigantesche placche dorsali che correvano lungo la spina dorsale e quattro letali punte lunghe un metro che sporgevano dall’estremità della coda, formando un’arma nota come “thagomizer”.
A impreziosirlo, e a creare uno spunto narrativo, è la presenza di “una ferita che potrebbe essere il segno di un morso su una delle sue placche dorsali, forse subito durante l’infanzia e a cui è sopravvissuto” racconta Lacombat, che conclude: “Cosa potrebbe averla causata? Io scommetto su un Allosaurus“.