Le ultime stille del 2024 d’aste de Il Ponte hanno la forma del catalogo di Arti decorative del ’900 e Design, in vendita il 18, 19 e 20 dicembre 2024 nella sede di via Giacomo Medici del Vascello 8 a Milano.
Suddivisa in quattro tornate per un totale di 591 lotti, l’asta di Arti decorative del ’900 e Design, l’ultima che Il Ponte terrà nel 2024, si prospetta ricca sia per qualità sia per varietà. A partire dal nucleo di arredi degli architetti Luigi Figini e Gino Pollini (lotti 112 – 113 – 114 – 115 – 116), realizzati nel 1935 per l’abitazione di un importante committente milanese e protagonisti della mostra che la Triennale di Milano aveva organizzato in occasione delle celebrazioni per il suo centenario
Membri del Gruppo 7 e impegnati nella battaglia per la diffusione dell’architettura Moderna in Italia, Figini e Pollini sono considerati fra i più importanti maestri del cosiddetto “Razionalismo Italiano”. I mobili qui proposti in vendita riassumono, nella conformazione volumetrica asciutta e nei materiali non tradizionali, la volontà di diffondere un linguaggio e una tecnologia dell’arredo priva di riferimenti alle tradizioni passate ma vicina alle ricerche tedesche della Bauhaus e a quelle francesi di Le Corbusier.
Un secondo nucleo di primaria importanza è quello della Collezione Ambroset, esclusivamente costituita da arredi e oggetti di Angelo Mangiarotti. Dai tavoli in marmo della serie “Eros” (lotto 143, lotto 156, lotto 157) agli scultorei bronzi ideati per Bernini e realizzati nella fonderia Battaglia di Milano (lotti dal 147 al 155), ogni lavoro manifesta l’attitudine di Mangiarotti a proporre forme archetipiche declinabili in scale diverse e con differenti materiali.
Tra i grandi nomi spiccano Max Ingrand, in vendita con un raro lampadario a disco realizzato da Fontana Arte (stima 11-12 mila euro), Emile Gallé con il raro e prezioso vaso denominato “Papillon”, concepito e realizzato alla fine del XIX secolo (stima 9-12 mila euro), Gio Ponti con due armadi e due comodini Novecento degli anni Venti, di sintetico classicismo (stima 6-7 mila euro e 2-3 mila euro), e due pareti attrezzate-librerie degli anni Cinquanta, provenienti dall’appartamento Lucano di San Remo (stima 3.5- 4 mila euro) e Afra e Tobia Scarpa con un tavolo da pranzo con otto sedie “Africa” di Afra e Tobia Scarpa (stima 13-15 mia euro).
Nell’ambito delle arti decorative segnaliamo la scultura in terracotta ad altorilievo di Mario Sironi e Leone Lodi (stima 4-5 mila euro). Così come la selezione di vetri e ceramiche del XX secolo guidata dall’ elefantino in vetro pulegoso rosso di Napoleone Martinuzzi (stima 6-7 mila euro).