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Biennale 2026: anche Moore e Buttrose per il caso “Sabsabi”

Archie Moore ed Ellie Buttrose con parenti e amici , 2024. Padiglione Australia alla Biennale di Venezia 2024. Foto: Andrea Rossetti.
Archie Moore ed Ellie Buttrose con parenti e amici , 2024. Padiglione Australia alla Biennale di Venezia 2024. Foto: Andrea Rossetti.
Si intensificano le critiche nei confronti di Creative Australia, l’agenzia federale per le arti, dopo la controversa decisione di escludere l’artista Khaled Sabsabi e il curatore Michael Dagostino dalla rappresentanza australiana alla Biennale di Venezia 2026. Tra le voci più autorevoli a chiedere il loro reintegro figurano Archie Moore ed Ellie Buttrose, vincitori del Leone d’Oro nel 2024 con la mostra kith and kin.

Moore, artista di discendenza aborigena, e Buttrose, curatrice, hanno espresso la loro indignazione per la scelta di Creative Australia, definendola una “corruzione dei suoi principi fondamentali”. In una dichiarazione rilasciata il 19 febbraio, hanno affermato: “Per riguadagnare la sua credibilità, Creative Australia deve tornare al suo mandato fondante: sostenere la pratica artistica, la libertà di espressione e promuovere la comprensione delle arti”, citando un articolo del Guardian.

La decisione di rimuovere Sabsabi e Dagostino è stata presa la scorsa settimana con la motivazione di evitare di alimentare un “dibattito divisivo”. Tuttavia, l’agenzia si trova ora a dover affrontare un’ondata di proteste senza precedenti.

Alla mobilitazione di Moore e Buttrose si è aggiunta una petizione che ha raccolto oltre 3.700 firme, tra cui quelle di numerosi operatori del settore artistico australiano. Anche gli artisti ei curatori selezionati per rappresentare l’Australia alla Biennale del 2025 si sono uniti all’appello per il reintegro di Sabsabi e Dagostino.

La crescente opposizione alla decisione di Creative Australia è in linea con le dichiarazioni di Elizabeth Ann Macgregor, ex direttrice del Museo d’Arte Contemporanea australiano, che nei giorni scorsi ha affermato: “Nessun artista degno della sua anima toccherà più quel padiglione”, evidenziando le difficoltà che l’agenzia potrebbe incontrare nel trovare un sostituto per Sabsabi.

Intanto, Creative Australia non ha ancora risposto ufficialmente alle richieste di ripristinare la nomina dell’artista e del curatore, mentre la polemica continua ad animare il dibattito culturale e politico nel Paese.

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