
Dal Ministero per la Transizione Ecologica che aquista opere che faranno parte della prima Biennale del Clima, al Reina Sofia con il Ministero della Cultura che investe quasi 500mila euro, fino alle gallerie: ecco un po’ delle vendite realizzate nella 44.ma edizione di ARCO Madrid
ARCO Madrid si è chiusa poco fa nella Capitale spagnola, e quel che resta da fare ora è tirare le somme di una fiera che ancora una volta sembra aver catalizzato l’attenzione della penisola iberica e non solo, nonostante non si possa dire che sia stata l’edizione più eccitante di sempre.
Le vendite di ARCO 2025
Il Ministero della Cultura e il Reina Sofía rafforzano le collezioni del museo acquisendo tra gli stand un totale di 26 opere di 19 artisti, per un valore di quasi mezzo milione di euro (497.999): Laia Abril, Elena Blasco, Ángela de la Cruz, Victorina Durán, Agnes Essonti Luque, María Luisa Fernández, Josep Grau-Garriga, Raquel Manchado, Mónica Mays, Marta Minujín, Robert Morris, Maribel Nazco, Mònica Planes, Carlos Rodríguez-Méndez, Marina Vargas, Judy Chicago, Juan Pablo Echeverri, Daniel Steegmann Mangrané, Luz Lizarazo.
Il Ministero per la Transizione Ecologica e la Sfida Demografica (MITECO) e il Ministero della Cultura hanno acquisito un totale di 7 opere di 7 artisti che faranno parte della prima edizione della Biennale del Clima: Irene Grau, Jorge Yeregui, Laura Palau, Sonia Navarro, Asunción Molinos Gordo, Belén Rodríguez e Abelardo Gil-Fournier, per un totale di 188mila euro.
La Fundación ARCO amplia la sua collezione con l’acquisizione di 10 opere d’arte acquistate con i proventi della Cena della Fundación ARCO, tenutasi martedì 4 marzo: Pauline Cournier, dalla galleria Chertlüdde; Karlos Martínez, da Formatocomodo; Julia Montilla, da Ethall; Damaris Pan, da Fermay; Camila Rodríguez, da Casas Riegner; Mariela Scafati, da Isla Flotante: Alegría y Piñero, da Alarcón Criado; Leonor Serrano de Rivas, da Carlier | Gebauer; Ana Buenaventura, da José de la Mano e David Bestué, da Ehrhardt Flórez.
A sua volta, la Comunità di Madrid ha assegnato il premio ARCO 2025 all’artista Mónica Mays per le sue opere Exhausted disbelief e Hermes, della galleria Pedro Cera di Madrid. Le opere vincitrici entreranno a far parte della collezione del Museo Centro de Arte Dos de Mayo, a Móstoles.
Anche il Comune di Madrid ha acquisito due nuove opere d’arte da aggiungere alla collezione permanente del Museo d’Arte Contemporanea municipale (MAC): quelle della valenciana Victoria Civera e un’altra dell’artista gallega Irma Álvarez-Laviada.
100mila euro ha invece speso la Junta de Andalucía, per 10 opere di artisti andalusi in 8 gallerie partecipanti ad ARCO: Alegría y Piñero, Fátima Moreno, Cachito Vallés, Miguel Benlloch, Manuel M. Romero, Álvaro Albaladejo, Hodei Herreros, Curro González, Timsam Harding, dalle gallerie Alarcón Criado, Rafael Ortiz, Ehrhardt Flórez, Olga Adelantado, The Ryder, Barbel, T20 e Artnueve. Tutte queste entreranno a far parte della collezione del Centro Andaluso di Arte Contemporanea.

Le vendite nelle gallerie
Thaddeus Ropac, senza inibizioni, comunica tutti i pezzi e i prezzi dei venduti: Antony Gormley, LINK, 2023, scultura in corten, per 550mila steriline; Daniel Richter, l’olio su tela Seele, heimatlos etc., 2023, per 420mila euro; un disegno di Picabia per 200mila euro; un disegno di Georg Baselitz, Ohne Titel, 2022, per 75mila euro e due tele di Zadie Xa per 60mila sterline.
Jocelyn Wolff dichiara le vendite di Irene Kopelman, Big Island, 2023 per 80mila euro e il bronzo di Francisco Tropa, Penelope, 2025 per 45mila. La 193 Gallery, Francesca Minini, Harlan Levy Projects non fanno nomi, ma confermano la vendita di vari pezzi che passano dai 10mila ai 75mila euro, a collezioni private.













