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Khao Yai Art Forest, la nuova frontiera di arte immersiva

Louise Bourgeois, Maman . Foto di Krittawat Atthsis e Puttisin Choojesroom. Per gentile concessione di Khao Yai Art Forest.
Louise Bourgeois, Maman. Foto di Krittawat Atthsis e Puttisin Choojesroom. Courtesy: Khao Yai Art Forest.
Un’imponente scultura di ragno svetta nella fitta foresta thailandese, segnalando l’arrivo di una nuova destinazione culturale: Khao Yai Art Forest. Situata su un’area di 161 acri a circa tre ore da Bangkok, questa innovativa foresta d’arte ospita opere di artisti di fama internazionale, tra cui Louise Bourgeois, Richard Long ed Elmgreen & Dragset.

La Khao Yai Art Forest nasce dalla visione della filantropa Marisa Chearavanont, figura chiave nella crescita della scena artistica thailandese. Il progetto si propone di fondere arte e natura, offrendo un’esperienza immersiva e rigenerante ai visitatori.

Chearavanont, membro di istituzioni culturali come la Tate e il New Museum di New York, è tra i nuovi collezionisti asiatici che investono in spazi artistici privati, contribuendo al fermento culturale del sud-est asiatico. “Il mecenatismo sta evolvendo verso investimenti strategici nelle infrastrutture culturali”, ha dichiarato, sottolineando il potenziale di questa tendenza nel ridefinire il panorama artistico regionale.

Richard Long, Madrid Circle. Foto di Krittawat Atthsis e Puttisin Choojesroom. Cpurtey: Khao Yai Art Forest.

L’idea di una foresta d’arte prende forma nel 2020, durante il lockdown, quando Chearavanont, trasferitasi a Khao Yai, trova ispirazione nel contatto con la natura. Dopo aver acquisito diverse opere dalla prestigiosa Collezione Panza attraverso Hauser & Wirth, decide di creare un museo nella regione.

A dirigere il progetto viene chiamato Stefano Rabolli Pansera, ex direttore di Hauser & Wirth, che però sottolinea le difficoltà di attirare un vasto pubblico in una zona remota. Nasce così l’idea di una doppia istituzione: alla foresta d’arte si affianca la Bangkok Kunsthalle, aperta nel 2024 in un’ex tipografia nel cuore di Chinatown.

Le due sedi operano in sinergia: la Kunsthalle, accessibile e dinamica, ospita mostre ed eventi nel contesto urbano, mentre la Khao Yai Art Forest offre un’esperienza più intima e immersiva.

Situata vicino al Parco Nazionale di Khao Yai, patrimonio UNESCO e popolare meta turistica, la foresta d’arte ospita residenze artistiche per creativi di diverse discipline, promuovendo il dialogo tra arte ed ecologia. L’artista svizzero Christoph Büchel è tra i primi a sviluppare un progetto site-specific in questo contesto unico.

Fujiko Nakaya, Fog Forest. Foto di Andrea Rossetti. Courtesy: Khao Yai Art Forest.

Nel frattempo, la Thailandia continua a espandere la sua scena artistica: il Museum Pier e Dib Bangkok si aggiungeranno presto al panorama museale della capitale, mentre la Biennale di Thailandia tornerà con una nuova edizione a novembre.

Nonostante la crescita, il settore affronta ostacoli, come le elevate tasse di importazione sulle opere d’arte, che limitano lo sviluppo di collezioni internazionali. Tuttavia, iniziative non commerciali come Khao Yai Art Forest e Bangkok Kunsthalle sono fondamentali per coinvolgere un pubblico più ampio e consolidare la Thailandia come hub culturale globale.

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