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Padiglione Italia 2025: ripensare il futuro delle coste italiane

Guendalina Salimei
È stato presentato oggi a Roma il progetto del Padiglione Italia per la 19. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia 2025. Il titolo scelto per l’esposizione, Terrae Aquae. L’Italia e l’intelligenza del Mare, esplora il delicato e urgente rapporto tra le coste italiane e il mare, proponendo un riflessione architettonica, scientifica e culturale su come il nostro paese possa ripensare e progettare in modo sostenibile le sue aree costiere.

Il progetto, curato da Guendalina Salimei e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, si concentra su un aspetto fondamentale della cultura e della geografia italiana: la relazione tra terra e acqua, un legame che ha segnato la storia del paese, ma che oggi è minacciato da sfide globali come i cambiamenti climatici e l’abuso delle coste.

Il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha dichiarato durante la presentazione: «Il mare è da sempre la proiezione naturale dell’Italia, una caratteristica geografica che ci ha sempre contraddistinto e che ha trovato la sua sintesi a Venezia, massimo esempio di sapienza e bellezza. È quindi giusto che il Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2025 rifletta sul nostro rapporto con il mare, con un focus sulle nuove esigenze di progettazione sostenibile delle nostre coste, tenendo conto delle sfide globali e urgenti che ci attendono.»

Il progetto si propone di esplorare come l’Italia, al centro del Mediterraneo, possa affrontare le sfide legate al cambiamento climatico, alla tutela del patrimonio ambientale e alla rigenerazione delle sue aree portuali e costiere. Terrae Aquae non è solo un’analisi teorica, ma un appello all’azione per ripensare il confine tra terra e acqua come un sistema integrato di architetture, infrastrutture e paesaggi.

Guendalina Salimei, curatrice della mostra, ha aggiunto: «Il tema del mare come intelligenza implica una visione innovativa, che vada oltre la tradizionale separazione tra terra e acqua. L’architettura, come disciplina sistemica, è chiamata a creare nuove strategie per salvare le nostre coste, affrontando sfide come l’erosione, l’urbanizzazione selvaggia e i rischi legati ai cambiamenti climatici. Dobbiamo mettere in gioco molteplici forme di intelligenza coordinate tra loro, per generare soluzioni inedite che possano trasformare le aree costiere italiane in luoghi sostenibili, accessibili e in armonia con l’ambiente».

Guendalina Salimei

Una Proposta per il Futuro delle Coste

Il Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2025 non si limita a una riflessione accademica, ma invita anche a una partecipazione attiva. Il progetto raccoglierà contributi da architetti, urbanisti, giovani, poeti e artisti, stimolando un confronto intergenerazionale e interculturale. Le proposte in mostra non solo risponderanno alle necessità di riqualificazione delle nostre coste, ma proporranno anche visioni nuove per la convivenza tra città e natura, e per la protezione e valorizzazione del nostro patrimonio ambientale.

Il commissario del Padiglione Italia, Angelo Piero Cappello, ha sottolineato l’importanza di questo progetto nel dibattito internazionale: «Il rapporto tra terra e acqua è una questione cruciale per il nostro futuro. La partecipazione dell’Italia alla Biennale Architettura 2025 vuole essere un contributo concreto al dibattito sulla sostenibilità, l’ambiente e la qualità della vita nelle città costiere. In un’epoca di profonde trasformazioni, dobbiamo ripensare le nostre coste non solo come luoghi di bellezza, ma come ambienti vitali che devono essere tutelati, riqualificati e rigenerati per le generazioni future.»

Un’Esposizione per Tutti

Il Padiglione Italia non si limita a esporre progetti, ma vuole diventare un laboratorio di idee, un punto di incontro dove il pubblico potrà partecipare a seminari, conferenze e workshop dedicati alla sostenibilità delle aree costiere. Il programma pubblico, Il mare dell’intelligenza. Dialoghi, avrà l’obiettivo di stimolare il dibattito sul futuro delle nostre coste, coinvolgendo non solo esperti, ma anche la società civile e i giovani.

Concludendo, Salimei ha affermato: «La Biennale è un’opportunità unica per dare voce a un dibattito globale che parte dal Mediterraneo, ma che riguarda il mondo intero. Le nostre coste, spesso abusate e maltrattate, sono luoghi di incontro tra culture, religioni e ecosistemi diversi. È fondamentale che l’architettura e l’arte contribuiscano a scrivere il futuro di queste terre, affinché siano più belle, più sostenibili e in armonia con il mare.»

Terrae Aquae. L’Italia e l’intelligenza del Mare è un invito a ripensare il nostro rapporto con l’ambiente, ma anche a riconoscere e celebrare l’intelligenza collettiva che può emergere da una progettazione sensibile, inclusiva e sostenibile delle coste italiane.

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