
Paese natale e punto di riferimento poetico per Giancarlo Vitali (1929-2018), Bellano accoglie all’interno del progetto BAC Bellano Arte Cultura un museo nato per custodire, valorizzare e diffondere la conoscenza dell’opera dell’artista.
Il Museo Giancarlo Vitali ha aperto le porte il 30 aprile 2025, inaugurando un nuovo spazio espositivo e centro permanente di produzione culturale nel cuore del borgo sul lago di Como, versante lecchese. Situato nei rinnovati ambienti del settecentesco Palazzo Lorla, il Museo propone una lettura inedita del lavoro del pittore e incisore originario del luogo, ponendolo anche a confronto con maestri del passato e autori contemporanei.
Si parte così dalla collezione permanente, che raccoglie 100 opere realizzate in settant’anni di pittura, a partire dalla metà degli anni Quaranta, agli Ottanta, periodo segnato dall’incontro con Giovanni Testori, che ne riconobbe il talento, ne divenne amico e ne promosse il lavoro fino al primo decennio del nuovo secolo. Parallelamente, il Museo ospiterà ogni anno una mostra temporanea a cura di Chiara Gatti, che metterà in dialogo l’opera di Giancarlo Vitali con quella di artisti di differenti latitudini e generazioni, per riflettere sul ruolo culturale e sociale dell’arte contemporanea.
La prima sala, tagliata da una parete riflettente in alluminio che divide l’ambiente in due parti asimmetriche, ricostruisce il mondo intimo dell’artista, attraverso i volti e le presenze, ritratti dal vero, di chi lo ha accompagnato nella vita e nel lavoro. A partire dalla compagna di una vita, Germana, qui rappresentata nel dipinto omonimo del 1955. Spicca un autoritratto dell’artista appena diciassettenne, realizzato nel 1946, che indica la strada di un talento precoce, che percorrerà la via dell’arte in solitaria da autodidatta.

La seconda sala è grande struttura circolare che espone nature morte, tra fiori essiccati, animali vivi e morti colti nella loro vibrante carnalità, un repertorio poetico e personale del quotidiano, letto attraverso lo stile espressionista di Vitali. A questi si affiancano scene di vita popolare come le sfilate delle bande, i cortei e i concerti che celebrano Bellano. Soggetti animati, trasfigurati dal pennello dell’artista, sulla cui tela paiono vivere un’altra esistenza.
Da qui al corridoio che porta alla terza sala, teatro di altre nature morte, realizzate tra la fine degli anni Quaranta e i primi del Duemila, e scene di banchetti consumati, rappresentazione simbolica della fine del tutto. Giunti al termine del percorso, qui troviamo giustapposte, parallele, due serie contrapposte. Da un lato un’infilata di dipinti che hanno come soggetto i girasoli, ritratti appassiti quando ormai sono frutto da seme; e dall’altro i corpi squartati di bestie, tra cui la grande tela Toro Squartato IV (1984) alta più di due metri. Il mondo animale e quello vegetale si confrontano nel comune destino di protagonisti e vittime della nostra voracità.
Il Museo è posizionato idealmente al centro del progetto BAC Bellano Arte Cultura: un itinerario di oltre un chilometro che comprende monumenti storici, naturalistici e culturali del borgo e si intreccia a un calendario di mostre di arte contemporanea, la rassegna letteraria “Il bello dell’Orrido” curata da Armando Besio, i concerti di musica orchestrale del Maestro Roberto Gianola, la Pesa Vegia, i Cortometraggi tra Terra e Acqua, i percorsi guidati “Bellano tra Arte Storia e Fede”, il TEDxBellano e molti altri.















