
Un nuovo allestimento accoglie i visitatori nella Sala 1 della Pinacoteca di Brera: in mostra dodici busti in gesso di Antonio Canova, frutto di un importante intervento di recupero e restauro promosso da Banca Ifis, insieme alla Vestale e ad una selezione di smalti ispirati ai dipinti della collezione Sommariva
Nella Sala 1 della Pinacoteca di Brera, i visitatori vengono istantaneamente avvolti dal fascino del Neoclassicismo grazie a un nucleo di dodici teste in gesso di Antonio Canova, ritrovate a Villa Canal alla Gherla, in provincia di Treviso, e restituite al loro originario splendore grazie al sostegno di Banca Ifis. Tra le opere esposte risaltano i busti di Paride e Beatrice, in cui si possono osservare chiaramente le rèpere. Piccole borchie metalliche utilizzate dagli sbozzatori dell’atelier di Canova come punti di riferimento per il passaggio dal gesso al marmo. Completano il gruppo le raffigurazioni di Ebe, Tersicore, la Venere italica e la personificazione della Pace: esempi di una bellezza ideale, ispirata all’antico, che Canova seppe tradurre in forme pure e armoniose.

Accanto alle figure di ispirazione classica, trovano spazio i ritratti femminili legati alla famiglia di Napoleone Bonaparte: Carolina Murat, Elisa Baciocchi Bonaparte e Letizia Ramolino Bonaparte, rispettivamente sorelle e madre dell’imperatore. A chiudere la serie è il busto di Paolina Borghese, sesta sorella di Napoleone, resa immortale nella scultura in marmo firmata da Canova e oggi conservata alla Galleria Borghese di Roma. Ad arricchire il percorso espositivo è il ritorno, dopo oltre un secolo, della Vestale, busto in marmo realizzato da Canova tra il 1818 e il 1819, nel pieno della sua maturità artistica. In quest’opera lo scultore riduce all’essenziale l’elaborazione formale, concentrandosi sul dialogo tra la compostezza ieratica del volto e la sobrietà del panneggio.
Pinacoteca viaggiante
A fare da contrappunto ai gessi canoviani, il nuovo allestimento presenta un “museo tascabile”: la cosiddetta Pinacoteca viaggiante di Giovanni Battista Sommariva. Si tratta di una raffinata raccolta di smalti che riproducono in miniatura i capolavori più amati della sua collezione. Non concepiti per essere contemplati privatamente, bensì per essere ostentati, questi smalti furono realizzati agli inizi dell’800 dai più noti smaltisti francesi del tempo. Capaci di restituire in scala ridotta l’intensità pittorica delle opere di David, Appiani e altri maestri del Neoclassicismo in miniatura.

Il percorso espositivo prosegue idealmente con la visione dell’imponente Napoleone come Marte Pacificatore, calco in gesso della statua bronzea collocata nel cortile dell’Accademia. Un’icona del potere imperiale restituita con quella “nobile semplicità e quieta grandezza” che Johann Joachim Winckelmann attribuiva all’essenza più pura del Neoclassicismo. Il riallestimento rende dunque omaggio allo stile che ha contribuito a definire l’identità stessa di Brera. È infatti sotto l’egida del Neoclassicismo che l’Accademia milanese ha costruito le sue fondamenta. E il contributo di Antonio Canova – tra i protagonisti della formazione della collezione di gessi destinata agli allievi – viene qui celebrato in tutta la sua importanza.














