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Dopo 37 anni, ritrovato il busto-icona di Jim Morrison

La tomba di Jim Morrison al cimitero di Père Lachaise a Parigi, Francia. Foto: Bruno de Hogues / Gamma-Rapho tramite Getty Images.
La tomba di Jim Morrison al cimitero di Père Lachaise a Parigi, Francia. Foto: Bruno de Hogues / Gamma-Rapho tramite Getty Images.
Scheggiato, annerito e coperto di graffiti: così riappare il busto marmoreo di Jim Morrison, sparito misteriosamente dal cimitero parigino di Père Lachaise nel 1988. Dopo 37 anni di assenza e speculazioni, l’opera è riemersa in modo del tutto inatteso, durante una perquisizione condotta dalla polizia francese nell’ambito di un’indagine per frode. A confermarlo è l’agenzia AFP, mentre le forze dell’ordine l’hanno definita sui social “una scoperta insolita”.

La statua, scolpita in marmo bianco macedone dallo scultore croato Mladen Mikulin, fu installata nel 1981, dieci anni dopo la morte del leggendario frontman dei Doors. Mikulin, grande ammiratore dell’artista, ottenne l’autorizzazione ufficiale per collocarla sulla tomba, riproducendo fedelmente i tratti distintivi di Morrison, in particolare la fluente chioma ondulata.

L’inaugurazione fu un evento partecipato da fan e membri della band, e il busto divenne in breve tempo una delle mete più iconiche del Père Lachaise. Il curatore del cimitero, Benoît Gallot, lo definì “la Gioconda del Père Lachaise” nel suo libro del 2022, in riferimento al magnetismo che esercitava sui visitatori.

Col tempo, la statua subì vari atti vandalici: scritte, incisioni, e persino il naso asportato da ignoti. Poi, il 9 maggio 1988, il busto sparì nel nulla. Le ipotesi si moltiplicarono: chi parlò di fan fuggiti su uno scooter, chi di una rimozione volontaria per proteggerlo — quest’ultima teoria, però, è stata smentita dallo stesso Gallot.

Negli anni ’90, un fan statunitense, Todd Mitchell, tentò persino di sostituirlo con una replica in bronzo commissionata di tasca propria. Il tentativo fallì: lui e il nipote vennero arrestati mentre cercavano di installarla abusivamente sulla lapide.

Intervistato da Le Figaro, Gallot ha spiegato che il cimitero non è ancora stato contattato in merito al busto recuperato originale: “La polizia non ci ha fornito alcuna informazione. Non so se ce lo restituiranno”. Il ritrovamento, comunque, riaccende l’attenzione su una figura che continua ad affascinare generazioni.

Jim Morrison dei Doors alla Kongresshalle di Francoforte, Germania Ovest, 1968. Foto: Michael Montfort / Michael Ochs Archive / Getty Images.

Jim Morrison, infatti, leader carismatico dei Doors e poeta maledetto della controcultura anni Sessanta, è stato la voce di successi eterni come Light My Fire, People Are Strange e The End. Trasferitosi a Parigi nel 1971 per sfuggire agli eccessi e tentare una disintossicazione, morì pochi mesi dopo, il 3 luglio, a soli 27 anni. Ufficialmente per arresto cardiaco, anche se le teorie alternative non sono mai mancate.

Fu sepolto nel Père Lachaise, accanto a giganti come Chopin, Modigliani, Colette, Pissarro e Max Ernst. Ma nessuna tomba riceve tante visite quante la sua. Negli anni, sono state installate telecamere e predisposti controlli per contenere i flussi di fan. Nel 1991, in occasione del ventennale della morte, un tentativo di commemorazione si trasformò in scontro con la polizia quando centinaia di fan furono bloccati all’ingresso.

Nel 2025, a conferma del suo status di leggenda, il Consiglio comunale di Parigi ha votato per intitolare un ponte a Jim Morrison. Il ponte attraverserà il bacino dell’Arsenale, non lontano dal Marais, il quartiere dove Morrison visse i suoi ultimi giorni.

La tomba di Jim Morrison al cimitero di Père Lachaise a Parigi, Francia. Foto: Andy Soloman / UCG / Universal Images Group tramite Getty Images.

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