
A Milano ha aperto Particolare Bistrot, ristorante di tapas con spirito italiano
“Il secondo album è sempre il più difficile nella carriera di un’artista” cantava il rapper Caparezza agli inizi del Duemila. Una massima valida anche per la ristorazione quando si decide di riproporre il format della “casa madre” in una seconda sede, replicando il modello di partenza al netto di qualche modifica strategica. Lo sanno bene Andrea Cutillo e Luca Beretta che, dopo il successo del locale Particolare a Milano, nel cuore di Porta Romana, nel 2025 hanno inaugurato Particolare Bistrot al n. 50 di via Moscova, in zona Brera. Una nuova avventura tanto avvincente quanto sfidante, soprattutto in un momento così complesso come quello attuale.
Se il ristorante Particolare ha un’impostazione classica, con una cucina creativa che segue la stagionalità e si fonda sulla grande tradizione italiana, il concept del Particolare Bistrot punta tutto sulla convivialità, ispirandosi al modello dei tapas bar. Tante mini preparazioni “to share”, da mettere al centro della tavola e condividere tra i commensali. Una formula contemporanea, disinvolta, che permette un’esperienza gastronomica corale, perfettamente in linea con il quartiere cosmopolita e modaiolo di Brera, dove gravitano turisti e amanti del rito dell’happy hour e dell’apericena. Così ogni tavolo diventa un punto d’incontro e il cibo il mezzo per creare connessioni, scambi e ricordi tra gli ospiti.

Il menu è innovativo, senza perdere il legame con le ricette del passato. Un tapas concept in salsa italiana con un tocco di internazionalità. La carta può contare su una selezione di primi e secondi che rivisitano i grandi classici della gastronomia tricolore, come gli spaghetti alla chitarra con vongole e bottarga e la costoletta alla milanese. Il consiglio però è di privilegiare le numerose proposte di tapas e antipasti, tra cui crudi di pesce, tartare e carpacci. Qualche esempio? Le croquetas di baccalà con besciamella e salsa pil pil, i ravioli croccanti ripieni di ossobuco e piselli e il bao alla genovese napoletana con cavolo rosso agrodolce. C’è spazio anche per chi non mangia carne, con l’hamburger vegetariano e una serie di entrée a base di verdure. Dulcis in fundo, tra i dessert un posto speciale è occupato dal Tiramisù particolare: la personale versione dello chef Andrea Cutillo di quello che è forse il dolce più tipico e amato della ristorazione italiana.

Dal lunedì al venerdì a pranzo si può optare per la formula del business lunch (2 piatti a scelta, acqua e caffè a 15 euro) e tutti i giorni si può fare l’aperitivo, che comprende un drink, un calice di vino o una birra più una selezione di mini tapas a 12 euro. Il tutto in un locale di design dai colori morbidi e materici, boiserie lungo i muri, archi a botte che cadenzano il soffitto e quadri “particolari” alle pareti.













