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Marmi e potere: un nuovo capitolo inglese nelle restituzioni alla Grecia

I marmi del Partenone al British Museum. Photo: Daniel Leal / AFP via Getty Images.
I marmi del Partenone al British Museum. Photo: Daniel Leal / AFP via Getty Images
Un gruppo di 34 personalità britanniche tra cui l’ex primo ministro Liz Truss e lo storico David Starkey ha inviato una lettera di protesta al governo e alla direzione del British Museum, esprimendo forti preoccupazioni su quelle che definiscono “trattative accelerate e poco trasparenti” per la restituzione alla Grecia dei Marmi del Partenone

Che fatica perdere il potere! È proprio quel che verrebbe da dire, leggendo tra le righe dell’iniziativa promossa dall’ex primo ministro inglese Liz Truss e lo storico David Starkey, oltre ad un’altra trentina di firmatari, che vorrebbero tirare il freno sull’operazione di restituzione dei Marmi del Partenone alla Grecia.

I manufatti, rimossi dall’Acropoli di Atene da Lord Elgin tra il 1801 e il 1815, e da decenni al centro di una complessa disputa tra i Paesi, sembrano però destinati alla restituzione. Nonostante le polemiche, infatti, il British Museum ha confermato ufficialmente che i colloqui con le autorità greche proseguono in un clima costruttivo: “Stiamo valutando diverse opzioni per una partnership a lungo termine – ha dichiarato un portavoce – che ci permetta di condividere questi tesori con il pubblico mondiale, mantenendo al tempo stesso l’integrità della nostra collezione”. In realtà, leggendo tra le righe anche questa affermazione, sembra quasi che il Regno Unito voglia “prestare” ai greci i loro tesori, forti anche della burocrazia britannica in materia di conservazione.

Uno su tutti? Il British Museum Act del 1963, che impedisce all’istituzione londinese di disfarsi permanentemente di qualsiasi oggetto della sua collezione, salvo rare eccezioni. E questa non sarebbe una eccezione? Numerosi esperti del settore museale, infatti, stanno facendo pressione per una revisione di questa legge, considerata ormai antiquata e inadatta alle esigenze della cooperazione culturale contemporanea.

Nel frattempo, la Grecia sta intensificando gli sforzi diplomatici per ottenere sostegno internazionale alla sua causa, mentre al British Museum si esplorano soluzioni ibride che potrebbero includere – di nuovo il tema di una sorta di diplomazia tutta voltata a continuare alla sovranità della Corona, prestiti a lungo termine, scambi culturali o accordi di condivisione.

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