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Studio d’Arte Martini. Report attività primo semestre 2025

Superata la metà dell’anno, le poche settimane in cui tutto si ferma lasciano spazio a qualche riflessione sull’andamento delle case d’asta in Italia. Posta la fluidità di ogni sistema, il mercato dell’arte sembra stare attraversando una cornice di significativa metamorfosi. In un contesto dove i collezionisti sono restii ad acquistare opere di primissima fascia e le maison timorose a proporle, i meccanismi sembrano starsi riconfigurando secondo logiche meno calcolatorie del passato. Pochi acquisti come investimento o esperimenti, ma proposte calibrate sul pubblico e acquisti motivati da serio interesse personale o artistico. Acume a cui s’accompagna anche un aumento dei volumi e delle tipologie di vendita, nell’ottica di provare a compensare ciò che si lascia indietro con la mancanza di lotti giganti. Che poi, a ben guardare, qualche grande colpo è stato battuto.

Vediamo nel dettaglio come sono andate le singole realtà. Ecco in sintesi il primo semestre 2025 di Studio d’Arte Martini, attraverso le parole della casa d’aste stessa.

Qual è stato il fatturato del primo semestre 2025?

Il primo semestre del 2025 ha mostrato segnali positivi, nonostante le incertezze economiche globali, con un fatturato parziale di €3.013.563. Mentre il 2024 era stato caratterizzato da un calo di valori che ha generato di conseguenza un calo di vendite, Il primo semestre del 2025 ha visto un mercato dell’arte moderna e contemporanea particolarmente dinamico. Abbiamo assistito a un netto aumento di interesse per il lotti in asta che si è tradotto in un aumento delle partecipazioni. Su molti lotti in asta, soprattutto quelli con una fascia di prezzo al di sotto dei 50.000 €, c’è stato un netto e deciso incremento di interesse e che ha generato parecchia gara in asta, portando molti lorri a raddoppiare o addirittura triplicare la stima minima. L’affluenza alle aste del primo semestre del 2025 ha mostrato una crescita significativa, tanto in termini di numero di partecipanti quanto in valore di prezzi di aggiudicazione.

Abbiamo notato un ritorno d’interesse dell’arte cinetico programmata, I lotti di Le Parc sono stati tra i protagonisti di quest’asta. Anche Bonalumi con l’opera su tela 100 x 100, ha triplicato la base d’asta. Salvo e Boetti, pur avendo perso un 30% di valore, rispetto ai picchi più alti di un anno fa, comunque mantengono alto l’interesse in un panorama internazionale. Anche la Pop Art Italiana, capitanati da Schifano, hanno riscosso un particolare interesse.

Quali sono stati i tre top lot?

Salvo
Il villaggio, 2004
€90.000

Giulio Turcato
Superficie lunare, 1969
€78.750

Agostino Bonalumi
Senza titolo, 1984
€56.250

Quali sono le aspettative per il secondo semestre 2025?

Ci auguriamo che il trend positivo riscontrato nel primo semestre possa continuare per tutto l’anno. Dovremo essere bravi a reperire opere di qualità con delle stime che invoglino i collezionisti a gareggiare in asta.

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