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Finarte. Report attività primo semestre 2025

Superata la metà dell’anno, le poche settimane in cui tutto si ferma lasciano spazio a qualche riflessione sull’andamento delle case d’asta in Italia. Posta la fluidità di ogni sistema, il mercato dell’arte sembra stare attraversando una cornice di significativa metamorfosi. In un contesto dove i collezionisti sono restii ad acquistare opere di primissima fascia e le maison timorose a proporle, i meccanismi sembrano starsi riconfigurando secondo logiche meno calcolatorie del passato. Pochi acquisti come investimento o esperimenti, ma proposte calibrate sul pubblico e acquisti motivati da serio interesse personale o artistico. Acume a cui s’accompagna anche un aumento dei volumi e delle tipologie di vendita, nell’ottica di provare a compensare ciò che si lascia indietro con la mancanza di lotti giganti. Che poi, a ben guardare, qualche grande colpo è stato battuto.

Vediamo nel dettaglio come sono andate le singole realtà. Ecco in sintesi il primo semestre 2025 di Finarte, attraverso le parole della casa d’aste stessa.

Qual è il fatturato parziale del 2025?

Il primo semestre si è concluso con un fatturato pari a € 17.300.000. È un risultato di  grande soddisfazione che premia una strategia sempre più orientata a privilegiare la  qualità e la selezione dei beni presentati nei nostri cataloghi, in tutti i comparti  collezionistici che presidiamo. La prima parte dell’anno è stata costellata di vendite  eccezionali e di provenienza illustre: da quella di Stefano Gabbana – al centro del  catalogo di Arredi e Oggetti d’Arte – a quella di Monica Vitti e di Lella e Fausto Bertinotti – protagonisti dell’asta di Arte Moderna e Contemporanea. Ma a brillare sono stati anche  il Dipartimento di Dipinti e Disegni Antichi – con l’aggiudicazione del “Noli me tangere” di  Mattia Preti (venduto a € 236.000) – il Dipartimento di Arte Figurativa fra XIX e XX secolo – con le vendite delle opere di Maggi, Delacroix e Courbet – e il Dipartimento di Vini e  Distillati che a gennaio ha archiviato la sua migliore asta di sempre. 

Quali sono stati i tre top lot?

Giorgio de Chirico
I bagni misteriosi, 1935
€ 467.750 

Mattia Preti
Noli me tangere
€ 235.590 

Vaso biansato in porcellana, recante marchio Jiaqing 
a fondo bianco/celadon, decorato a fenici argentate tra pipistrelli e nuvole stilizzate  dorate
€ 174.950

Quali sono le aspettative per il secondo semestre 2025? 

Gli ottimi risultati del primo semestre ci fanno affrontare con ottimismo ed entusiasmo  la seconda parte dell’anno. Le vendite sopra citate hanno avuto una significativa  visibilità e siamo convinti che saranno un volano importante per la campagna di  raccolta: già abbiamo avviato trattative importanti per affidamenti nelle aste autunnali.  I nostri clienti apprezzano la nostra capacità di innovare e di presentare nuovi format di  vendita. Lo abbiamo visto con l’asta “Fotografia: icone italiane”, un catalogo curato di  soli 100 lotti, che alla sua prima edizione – lo scorso 18 giugno – ha avuto un riscontro  molto positivo dal mercato. Una impostazione simile ha caratterizzato anche il catalogo  “Design Heritage”, la prima vendita curata da Filippo Maria Fiorini Rogai, che sta facendo  un eccellente lavoro di rilancio del Dipartimento di Design e Arti Decorative. Da un punto  di vista congiunturale, le recenti novità in materia fiscale – pur avendo un impatto limitato  per le case d’asta – contribuiranno a dare nuova linfa e un rinnovato fervore al mercato!

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