Print Friendly and PDF

Colasanti. Report attività primo semestre 2025

Superata la metà dell’anno, le poche settimane in cui tutto si ferma lasciano spazio a qualche riflessione sull’andamento delle case d’asta in Italia. Posta la fluidità di ogni sistema, il mercato dell’arte sembra stare attraversando una cornice di significativa metamorfosi. In un contesto dove i collezionisti sono restii ad acquistare opere di primissima fascia e le maison timorose a proporle, i meccanismi sembrano starsi riconfigurando secondo logiche meno calcolatorie del passato. Pochi acquisti come investimento o esperimenti, ma proposte calibrate sul pubblico e acquisti motivati da serio interesse personale o artistico. Acume a cui s’accompagna anche un aumento dei volumi e delle tipologie di vendita, nell’ottica di provare a compensare ciò che si lascia indietro con la mancanza di lotti giganti. Che poi, a ben guardare, qualche grande colpo è stato battuto.

Vediamo nel dettaglio come sono andate le singole realtà. Ecco in sintesi il primo semestre 2025 di Colasanti, attraverso le parole della casa d’aste stessa.

Qual è stato il fatturato del primo semestre 2025?

Nel primo semestre del 2025 COLASANTI Casa d’Aste ha organizzato 11 aste, confermando il  numero di appuntamenti dell’anno precedente. L’incasso complessivo ha raggiunto i  2.500.000 euro, in crescita rispetto ai 2.200.000 euro registrati nel primo semestre del 2024.  Si tratta di un incremento di circa +10%, che testimonia la costante fiducia da parte del nostro  pubblico e il consolidamento della nostra presenza nel mercato. 

Il 65% dei lotti totali è stato venduto, con una distribuzione geografica che conferma la  centralità dell’Italia (70% degli acquirenti), seguita da Francia, Regno Unito, Giappone e altri  Paesi. 

Si segnala tuttavia un calo significativo della partecipazione del mercato statunitense,  verosimilmente influenzato dalla reintroduzione dei dazi sulle importazioni di opere d’arte da  parte dell’amministrazione Trump, che ha rallentato le transazioni verso gli USA. 

Tra i settori in crescita, spicca quello dei Gioielli, che ha generato un fatturato di circa 1  milione di euro solo nel primo semestre. L’asta live di maggio ha registrato un +20% rispetto  alla precedente edizione, in linea con l’andamento del prezzo dell’oro, sostenuto dall’attuale  clima di incertezza geopolitica e finanziaria globale. 

Quali sono stati i tre top lot?

Jannis Kounellis
Senza titolo”, 1960,
€100.800 

Bulgari
Collana collezione Monete
€63.000 

Copia coeva da Caravaggio
La Crocifissione di San Pietro
€35.300

Commenta con Facebook