
Phillips presenta la quarta asta monografica dedicata a David Hockney, proponendo – dopo il successo delle edizioni precedenti – una selezione di opere iconiche che celebrano i paesaggi, le atmosfere e la tavolozza inconfondibile del maestro britannico.
Nelle sale ideali del mercato dell’arte continua a propagarsi l’eco di un’artista che dopo oltre 70 anni di attività continua a catalizzare l’attenzione dei collezionisti. È David Hockney, classe 1937, che oggi può considerarsi senza riserve una delle figure più affermate del panorama artistico contemporaneo. Apprezzato per la capacità di costruire un percorso unico e riconoscibile, unendo alcuni temi classici della tradizione pittorica con alcune soluzioni inedite come l’iPad o il video, anche in termini di vendite, soprattutto sul mercato secondario.
In un 2024 segnato da incertezze globali, le vendite delle opere di Hockney sono cresciute del 54% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un turnover di oltre 152 milioni di dollari. Un risultato che lo ha collocato al settimo posto tra gli artisti più venduti al mondo. Dal 2014, il valore complessivo delle sue opere in asta è aumentato di oltre 1.100%, spinto soprattutto dal grande successo del suo corpus grafico – più accessibile rispetto ai dipinti – che lo rende appetibile a un pubblico trasversale di collezionisti.
Proprio sulla produzione su carta sta facendo leva negli ultimi anni Phillips, che ciclicamente dedicata un’asta monografica all’artista. Le tre edizioni precedenti hanno registrato risultati eccellenti: il 98% dei lotti venduti, con un impressionante 71% delle opere aggiudicate oltre le stime pre-asta. Numeri che testimoniano non solo l’interesse costante del mercato, ma anche la capacità di Phillips di curare vendite specialistiche con attenzione e coerenza.
Il quarto capitolo di questa storia di vendite è in programma per il 18 settembre, a Londra. Tra gli highlight della prossima sessione spiccano due opere molto diverse per epoca e atmosfera, ma accomunate dalla forza visiva e dal linguaggio inconfondibile di Hockney. La prima è Snow (1973), parte della celebre Weather Series, ciclo di serigrafie ispirato ai cambiamenti meteorologici e al paesaggio americano. La seconda, più recente, è A Bigger Fire (2020), tratta dal progetto My Normandy, che raccoglie opere realizzate digitalmente durante i soggiorni dell’artista in Francia.
L’asta si svolge in un momento particolarmente favorevole alla visibilità internazionale di Hockney. A Parigi, la Fondation Louis Vuitton gli ha recentemente dedicato un’imponente retrospettiva, articolata in undici sale, in cui sono esposti oltre 400 lavori tra dipinti, disegni, video, installazioni e opere digitali. Un’esposizione che Hockney stesso ha contribuito a ideare, progettando personalmente il percorso tra i cicli più celebri e le nuove sperimentazioni, incluse le sue creazioni su iPad. L’allestimento offre un viaggio immersivo che abbraccia secoli di storia dell’arte, mettendo l’artista in dialogo diretto con i grandi del passato: dal Beato Angelico a van Gogh, da Cézanne a Picasso.
Con questa asta, Phillips rafforza la propria identità nel panorama internazionale come casa d’aste capace di coniugare competenza curatoriale e strategia di mercato. L’attenzione riservata alla produzione di Hockney – tra tecniche tradizionali, esperimenti digitali e reinterpretazioni del paesaggio – dimostra quanto le vendite monografiche possano trasformarsi in veri e propri eventi culturali, capaci di raccontare l’evoluzione di un artista anche fuori dai musei.














