
Dorotheum archivia con soddisfazione i primi sei mesi del 2025, con le vendite all’asta che hanno generato un fatturato ben superiore ai 100 milioni di euro, superando anche gli ottimi risultati registrati nello stesso periodo del 2024.
A trainare il successo è stata la strategia consolidata sul digitale, la media di due aste al giorno e l’intensa attività di oltre 40 dipartimenti. Evento simbolo del semestre è stato il tutto venduto durante la collezione di disegni anni ’50 di Andy Warhol. Tutti i 221 lotti sono stati venduti, confermando l’appetito del mercato per le aste online e il prestigio sempre crescente della maison viennese anche in ambito contemporaneo.
Ma il primo semestre ha brillato anche grazie a una serie di lotti eccezionali, che hanno contribuito in modo significativo a questi risultati record. Tra i protagonisti dell’arte antica spicca la straordinaria tavola attribuita alla bottega di Leonardo da Vinci, un Salvator Mundi datato 1504, venduto per 650 mila euro a fronte di una stima di 100-150 mila euro. Sempre nel campo della pittura antica, è da segnalare la vendita di un suggestivo Paesaggio con la visione dell’Apocalisse di San Giovanni a Patmos di Herri met de Bles, firmato con il celebre simbolo del gufo (351 mila euro), e un’imponente tela barocca di Erasmus Quellinus II, raffigurante Re Salomone e la regina di Saba (201,5 mila euro).
![Bottega di Leonardo da Vinci, Fernando Llanos (Valencia? ca. 1475/80 – post 1521), Salvator Mundi, sul verso iscrizione illeggibile: L[A] D[A] V / 1504, inchiostro nero su tavola preparata, 53,2 x 38,3 cm, prezzo realizzato € 650.000](https://artslife.com/wp-content/uploads/2025/04/20250429WDaVinci-1-721x1000.jpg)
Grandi aggiudicazioni anche per quanto riguarda il primo Novecento. Tra i top lot, spicca un raro nudo femminile del 1912 di Egon Schiele venduto per 565 mila euro. Accanto a lui, un lirico Giardino a Döbling di Carl Moll (536,7 mila euro), una tipica Piazza d’Italia metafisica di Giorgio de Chirico (stima 520 mila euro), e una vibrante scena alpina di Alfons Walde (494 mila euro).
Grande successo anche per il moderno e il contemporaneo, con protagonisti come Marc Chagall, il cui coloratissimo Le retour au village devant le bouquet ha riscosso offerte da tutto il mondo, con la migliore che si è spinta fino ai 455 mila euro. Iconica la scultura bronzea Donna a cavallo di Fernando Botero, battuta a 468 mila euro.
Oltre alle arti figurative, Dorotheum ha registrato ottimi risultati anche nel settore del lusso. Tra gli highlight un raffinato Breguet Marine Tourbillon Equation Marchante, complicatissimo segnatempo con calendario perpetuo e tourbillon (104 mila euro), e un ambito Patek Philippe Nautilus rif. 5711 (72,8 mila euro).














