
Un hub culturale capace di coniugare arte antica e contemporanea, linguaggi digitali e tesori bibliografici, per dialogare con un pubblico sempre più ampio ed eterogeneo: l’annuncio del futuro della “Grande Brera”
La Grande Brera si appresta a inaugurare una stagione espositiva di straordinario respiro, un progetto unitario che unisce le diverse anime dell’istituzione milanese: la Pinacoteca, Palazzo Citterio e la Biblioteca Nazionale Braidense. Angelo Crespi, Direttore Generale, descrive questa visione come quella di un hub culturale capace di coniugare arte antica e contemporanea, linguaggi digitali e tesori bibliografici, per dialogare con un pubblico sempre più ampio ed eterogeneo, proponendo mostre e iniziative studiate per soddisfare le curiosità di visitatori di ogni provenienza e interesse.
Dal settembre 2025 all’estate 2026, il pubblico sarà guidato in un percorso articolato che spazia dai maestri del passato alle sperimentazioni più attuali, in un ideale filo rosso che collega secoli di storia dell’arte. La Pinacoteca di Brera omaggia Giovanni Agostino da Lodi, artista enigmatico del Cinquecento, con la prima mostra monografica a lui dedicata, curata da Maria Cristina Passoni e Cristina Quattrini. L’esposizione ricostruisce il suo percorso stilistico attraverso confronti con maestri come Bramantino, Leonardo e Giorgione, con prestiti da importanti istituzioni italiane e internazionali.
Ricerca e nuovi linguaggi
Palazzo Citterio, luogo di conservazione e centro di sperimentazione, si conferma spazio polifunzionale dedicato alla ricerca e ai nuovi linguaggi. Qui, Bice Lazzari è protagonista di una grande retrospettiva che, attraverso oltre 110 opere, ripercorre l’intera sua carriera, dall’arte applicata degli anni Trenta al minimalismo degli ultimi anni. Seguono appuntamenti con Giovanni Frangi e la sua installazione monumentale “Nobu at Elba Redux”, Giovanni Gastel, di cui si celebra l’intera produzione fotografica, e maestri internazionali come William Kentridge e Mimmo Paladino – quest’ultimo con i suoi iconici “Dormienti” che torneranno a dialogare con lo spazio architettonico della Sala Stirling.

Milano, Palazzo Citterio, Ledwall, 18 settembre 2025 – 11 gennaio 2026
Il dialogo con il contemporaneo prosegue nel segno della tecnologia e della multimedialità: il ledwall di Palazzo Citterio ospita le visioni digitali di Quayola, con l’installazione “Strata #1” che reinterpreta la volta della Chiesa del Gesù di Roma attraverso variazioni algoritmiche, e di Debora Hirsch, con “Vanishing Trees”, riflessione generativa sulla perdita di biodiversità. Il Tempietto progettato da Mario Cucinella Architects accoglie invece l’installazione site-specific “Candy Eaters” di Alice Zanin, opera che evoca la meraviglia della natura e i temi dell’economia circolare.

Crocevia di culture
La Biblioteca Braidense completa il programma con mostre bibliografiche di grande fascino e rigore scientifico: si inizia con “Costume Jewelry”, che espone una selezione di gioielli non preziosi dalla collezione di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, per proseguire con l’omaggio alla sinologa Edoarda Masi, bibliotecaria della Braidense dal 1961 al 1973, della quale si indaga l’eredità culturale e il ruolo nella diffusione della cultura cinese in Italia. A seguire, un accostamento inedito tra Pier Paolo Pasolini e Yukio Mishima, a cinquant’anni dalla morte del primo e a cento dalla nascita del secondo, e una celebrazione di Umberto Eco in occasione dei dieci anni dalla scomparsa, realizzata in collaborazione con la Fondazione a lui intitolata.
In occasione dell’inizio della Milano Fashion Week, la Pinacoteca di Brera ospiterà per la prima volta una mostra dedicata alla moda con un omaggio al recentemente scomparso Giorgio Armani. In un dialogo inedito tra arte e stile, dal 24 settembre l’esposizione celebrerà l’universo creativo dello stilista attraverso una selezione di 150 abiti d’archivio che ripercorrono l’evoluzione del brand nel corso dei decenni. Un incontro affascinante tra i capolavori del museo e l’eleganza senza tempo dello stilista.

Un palinsesto ambizioso e articolato, che conferma la Grande Brera come crocevia di culture, epoche e linguaggi, in un continuo e fecondo rimando tra tradizione e innovazione, tra conservazione e sperimentazione, tra parola e immagine. Una proposta culturalmente densa, destinata ad alimentare il dibattito artistico e ad affascinare il pubblico nazionale e internazionale.













