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BAAB 2025: Arte Contemporanea in Movimento a Roma

Andrea Baccin e Ilaria Marotta, BAAB Basement Art Assembly Biennial, Roma ph Niccolò Campita
Andrea Baccin e Ilaria Marotta, curatori di BAAB Basement Art Assembly Biennial, Roma. Credits: Niccolò Campita
È ufficialmente partita l’edizione inaugurale di BAAB, Basement Art Assembly Biennial, che fino al 6 novembre 2025 trasformerà la città di Roma in un laboratorio di creatività. Tra media diversi, interventi site-specific, installazioni, performance, film, azioni e nuove produzioni, la biennale promette “un’esperienza artistica totale”.

Ideata e curata da Ilaria Marotta e Andrea Baccin, fondatori di CURA., BAAB prende forma grazie al confronto con un Advisory Board di livello internazionale: Nicolas Bourriaud, Jean-Max Colard, Simon Denny, Anthony Huberman e Lumi Tan. L’edizione pilota si svolge negli spazi ristretti e autosostenuti di Basement Roma, fondato nel 2012 da CURA., e si estende in hotspot selezionati della città: un cinema, un teatro e manifesti pubblici.

BAAB. Issue 00 si propone come organismo in movimento, un “performing space” in continua trasformazione, che evolve nel tempo, scrivendo e riscrivendo se stesso fino a diventare un corpo unico e un’esperienza corale, collettiva e immersiva. La prima edizione si mostra con i propri limiti e domande, cercando di stimolare un pensiero critico nuovo, attivare energie, connessioni, sperimentazioni e linguaggi, e costruire un nuovo senso di comunità. BAAB_Issue 00 è un atto politico che delinea, evidenzia e rivela”, spiegano i curatori Marotta e Baccin. “Nella sua ampia orchestrazione ciò che emerge è un mondo embrionale, ibrido e metamorfico, dove ruoli, tempi e azioni si mescolano. È il punto zero in cui convivono differenze e pluralità, si mettono in crisi i principi classici della rappresentazione artistica e si definiscono i confini di un nuovo spazio di libertà e di nuove modalità di vivere insieme. È il luogo di nuove assemblee. È un modo per immaginare futuri alternativi”.

Tra le novità anche “Sonorama”, curata da Ruggero Pietromarchi, un dispositivo sonoro che diventa catalizzatore di dialogo e connessione. Accompagnata da mixtape commissionati a tre artisti – CL, Dr. Pit, Car Culture – la sezione disegna un’esperienza sonora collettiva e stratificata.

Il programma comprende inoltre letture, talks, performance e proiezioni pensati per stimolare il dialogo tra linguaggi, discipline e media. Tra gli interventi: DIS (2010), Crack Reading Club (2021), Invernomuto (Simone Bertuzzi, 1983 / Simone Trabucchi, 1982), Studioli TV di Alessandro Cicoria (1980). Il performing program è co-curato con Ilaria Mancia, mentre un podcast curato da Martha Kirszenbaum e Giulia Colletti approfondirà i temi della biennale, dialogando con artisti e curatori nel corso delle settimane.

A chiusura della mostra, una cena sociale coinvolgerà la comunità di artisti con una cooking session. La mostra crescerà settimana dopo settimana con nuove opere, azioni e interventi fino al termine dell’evento.

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