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Phillips Milano. Warhol, Yukhnovich e gli highlights che anticipano l’autunno del mercato

Giorgio Armani di Andy Warhol, star da Phillips
Giorgio Armani di Andy Warhol, star da Phillips
Phillips sceglie Milano per presentare in anteprima una selezione esclusiva degli highlights che illumineranno le prossime aste autunnali di Modern & Contemporary Art

Milano si anima con un fremito sottile. Le anteprime d’asta sono diventate un rituale, piccoli segnali che anticipano i colpi decisivi, le strategie che verranno, la tensione delle cifre che si alzano. È in questa zona liminale che Phillips decide di entrare, offrendo tra il 22 e il 26 settembre una finestra privilegiata sui top lot delle aste autunnali di Londra e New York, un momento sospeso in cui le luci dell’asta sono pronte a schiarire il buio delle stime

Protagonista assoluto dell’esposizione è Giorgio Armani di Andy Warhol, un ritratto emblematico del 1981 realizzato con polvere di diamante e inchiostro serigrafico su tela.

Firmato dall’artista e stimato tra le 600 e 800 mila sterline, l’opera unisce l’icona della moda al genio della Pop Art. In un incontro che è al tempo stesso tributo, celebrazione e memoria, caricato oggi di ulteriore significato dopo la recente scomparsa dello stilista.

L’opera arriva sul mercato in un momento particolarmente favorevole per Warhol. Secondo gli ultimi report di Artprice, nel 2024 ha registrato un fatturato annuo alle aste pubbliche pari a oltre 114 milioni di sterline con un incremento del +1,7% nella sua valutazione globale, posizionandosi al quinto posto nel ranking mondiale degli artisti per vendite annuali, con oltre due terzi delle aggiudicazioni concentrate negli Stati Uniti.

Una domanda solida e trasversale, capace di spaziare dalle opere più accessibili – ben il 21,2% delle vendite si colloca nella fascia tra 100 e 500 sterline – fino ai grandi capolavori che segnano record assoluti, come dimostra la leggendaria aggiudicazione da oltre 195 milioni di dollari realizzata il 5 maggio 2022 da Christie’s per la tela Shot Sage Blue Marilyn del 1964, vertice assoluto della produzione warholiana.

 

My Body Knows Un-Heard of Songs di Flora Yukhnovich
My Body Knows Un-Heard of Songs di Flora Yukhnovich

Accanto al mito si fa spazio una voce del presenteMy Body Knows Un-Heard of Songs, olio su lino del 2017, porta la firma di Flora Yukhnovich. Classe 1990, britannica, è oggi una delle artiste più richieste della sua generazione.

L’opera, stimata tra 900.000 e 1,5 milioni di sterline, unisce grazia e tensione, leggerezza e profondità. Il suo stile rilegge il rococò con sguardo contemporaneo, ironico, e profondamente femminile.

Le sue opere sono già passate in asta 50 volte, tutte in pittura e tutte oltre le 10 mila sterline. Oltre il 90% delle vendite è stata registrata nel Regno Unito raggiungendo (nel 2024) un fatturato di oltre  200 mila sterline. Una cifra ancora contenuta, ma che racconta un interesse reale e  in crescita.

La mostra milanese non si limita a presentare singole opere ma costruisce un racconto articolato che include anche nomi storicizzati come Carla Accardi, con un raro lavoro museale del 1954, e visioni emergenti come quella di Vojtěch Kovařík, il cui Laocoön espande il mito classico in una sintesi plastica potente e contemporanea, tutto all’interno di un allestimento che rivela la cura curatoriale di Phillips e la volontà di offrire non solo un’anticipazione d’asta ma uno sguardo preciso sul presente dell’arte

Come afferma Margherita Solaini, Specialist e Associate Director di Contemporary Art per Phillips, questa selezione rappresenta non solo il meglio delle prossime aste di Londra e New York, ma anche una riflessione sul ruolo crescente delle artiste donne nel panorama internazionale, una presenza che non è segnale simbolico ma forza strutturale, in grado di guidare con autorevolezza la ricerca visiva del nostro tempo.

 

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