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La ceramica d’artista, dalla Liguria a Londra

Enrico Baj, Testa solare, 1956
Al centro, sulla parete, Lucio Fontana, Concetto spaziale, 1957
La galleria Mazzoleni dedica una mostra alla manifattura di Albisola, con firme di grandi autori del Dopoguerra

La grande galassia delle cosiddette “arti applicate” o dell’“artigianato artistico” si nutre di identità locali. Ciò riguarda non solo linguaggi e stili, ma anche il DNA della manifattura, riconducibile alle materie prime disponibili sul territorio. Questo legame strettissimo tra contesto geografico e creatività si esprime anche nella produzione industriale, fenomeno certamente più recente, ma per entrambi i mondi la peculiarità della produzione dipende da distretti e comprensori.

Uno dei casi più brillanti riguarda la manifattura di Albisola, che da secoli coinvolge i due comuni confinanti in provincia di Savona, ovvero Albisola Superiore (con una s sola), e Albissola Marina (scritto con due s). Questa esigua area – dall’antichità romana, quando si iniziò a cavare sulla spiaggia un’argilla rossa unica nel suo genere, con svolte tecniche significative tra monachesimo e Rinascimento – è stata il teatro creativo di tanti artisti specializzati nella lavorazione della ceramica oppure attivi su questo tema in chiave più occasionale e sperimentale. Nel secolo scorso, i momenti più brillanti sono stati sostanzialmente due: il periodo interbellico, quando maturarono inflessioni stilistiche molto vicine al Déco internazionale, e l’immediato Dopoguerra.

Enrico Baj, Testa solare, 1956

A questo secondo scenario la galleria torinese Mazzoleni dedica un progetto espositivo nella propria sede di Londra. La mostra “Albisola: A Season of Artists”, aperta dal 14 ottobre al 19 dicembre 2025, celebra la ricca eredità artistica di Albisola, vero crogiolo di sperimentazione, collaborazione e innovazione nella produzione della ceramica artistica nel corso dei secoli.

In vista del 40º anniversario della galleria Mazzoleni, che cadrà nel 2026, la mostra esplora i profondi legami personali e storici tra Albisola e la famiglia di galleristi e le relazioni che hanno contribuito a plasmarne la visione e il programma sin dalla sua fondazione.

Piero Manzoni, Linea m 9.87, 1959. Ink on paper, cardboard tube, 23.8 x ø 5.8 cm. Courtesy of Mazzoleni

Al centro del percorso espositivo, composto da differenti tecniche di composizione artistica (quadri, sculture, oggetti), una selezione di opere emblematiche di protagonisti della scena artistica albisolese come Enrico Baj, Giuseppe Capogrossi, Roberto Crippa, Lucio Fontana, Asger Jorn, Wifredo Lam, Piero Manzoni ed Emilio Scanavino offre uno sguardo raro sul vivace dialogo interculturale sviluppatosi in questo contesto, quando la sperimentazione intrecciava tradizioni artigianali locali e tendenze dell’arte d’avanguardia.

L’interesse dell’iniziativa risiede anche in un fronte più critico: di fronte alle contaminazioni che caratterizzano, ai nostri giorni, il design e l’arte, la mostra fornisce ulteriore materiale concettuale per riflettere sui confini tra queste due sfere, dato che i manufatti in ceramica (piatti, brocche e altro) rappresentano spesso il punto d’incontro tra scultura e funzione, tra decorazione e materia viva.

Lucio Fontana, Concetto spaziale, 1951

La mostra ripercorre anche le ricerche sulla ceramica di Lucio Fontana, che iniziò a lavorare ad Albisola nel 1936, presso la fabbrica del padre di Tullio d’Albisola (la Giuseppe Mazzotti). In questo contesto sviluppò la serie Natura Morta e, successivamente, applicò alle ceramiche le innovazioni nelle smaltature apprese durante il suo soggiorno a Sèvres. Il ritorno ad Albisola nel dopoguerra segnò un momento di svolta per Fontana: iniziò a realizzare ceramiche di grande formato integrate con l’architettura, trasponendo le sue idee spazialiste nella scultura. Un esempio emblematico è Concetto Spaziale (1957), un’opera in terracotta lunga circa 1,5 metri, attraversata dai suoi celebri tagli. Questo gesto drammatico anticipava, in forma tridimensionale, l’energia radicale che avrebbe poi trovato espressione nelle sue tele.

Asger Jorn, Untitled, 1960

Rivisitando il fervore artistico locale, “Albisola: A Season of Artists” non solo celebra un momento cruciale nella storia dell’arte del Dopoguerra, ma riflette anche l’etica fondativa della galleria Mazzoleni: un ethos radicato nella sperimentazione, nel dialogo e nel profondo rispetto per l’eredità artistica.

Albisola: A Season of Artists
Mazzoleni London, 15 Old Bond Street, W1S 4AX, London
14 ottobre – 19 dicembre 2025

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