
Il Consiglio dei Ministri accoglie l’opposizione del MiC al progetto di installare pannelli solari in prossimità dell’Area archeologica di Aquileia
La diatriba è sempre accesissima, e difficilmente troverà mai una composizione. È prioritario l’impegno per l’energia pulita, che comporta l’installazione di spesso impattanti pale eoliche o pannelli solari sul territorio? O conta più il rispetto per il paesaggio, specie – in Italia accade quasi sempre – in presenza di beni culturali o archeologici nelle vicinanze? Ora una lancia sembra essere stata spezzata in favore di questa seconda opzione, storicamente sostenuta vigorosamente da Vittorio Sgarbi.
Il Ministero della Cultura si è infatti opposto in Consiglio dei Ministri alla realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile solare e delle relative opere connesse nelle immediate vicinanze del sito Unesco “Area archeologica di Aquileia e Basilica Patriarcale”. Il CdM ha accolto l’opposizione.
L’area dove era prevista la realizzazione dell’impianto è prossima al sito Unesco, “espressione di un valore universale eccezionale sul piano storico e scientifico tale da giustificarne la protezione permanente”. La posizione assunta dal Ministero risulta ulteriormente motivata a seguito dell’entrata in vigore a settembre 2025 della nuova “buffer zone” Unesco.










