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Rivoli 2026: Cecilia Vicuña, Marisa Merz e un rinnovato “Castello Incantato”

Marisa Merz Senza titolo (Untitled), 1997 paraffina, piombo, filo in rame, acqua, motore / paraffin, lead, copper wire, water, motor 9 x 84 x 88 cm / 3 9/16 x 33 1/16 x 34 5/8 in Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino in comodato da / on loan from Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, 2004 Foto / Photo Paolo Pellion
Cecilia Vicuña, Canoa de luz (Canoa di luce), 2000 in Quotidiana, presso Casa del Conte Verde, Rivoli-Torino, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino, Foto: Paolo Pellion
Il Castello di Rivoli svela il proprio programma espositivo per il 2026: un calendario che intreccia ricerca, nuove commissioni e riletture, confermando il ruolo del museo come piattaforma di produzione del pensiero critico. Con due grandi monografiche – dedicate a Cecilia Vicuña e a Marisa Merz –, la seconda edizione del progetto di interventi site-specific “Inserzioni” e il rinnovato percorso per bambini e ragazzi “Il castello incantato 2.0”

La programmazione si apre a fine marzo con “Inserzioni, il programma curato da Francesco Manacorda che innesta opere appositamente commissionate nelle sale della Collezione permanente, trasformandole in un esperimento espositivo in divenire. Dal 26 marzo ad agosto 2026, tre artisti dialogheranno con l’architettura incompiuta del Castello: Gabriel Chaile (Argentina, 1985), Lonnie Holley (Stati Uniti, 1950) e Huda Takriti (Siria, 1990), il cui intervento è curato da Linda Fossati in collaborazione con Phileas – The Austrian Office for Contemporary Art. Il progetto mira ad ampliare la narrazione storica del museo, introducendo nuove voci e aree geografiche finora sottorappresentate.

Il 30 aprile tocca a Cecilia Vicuña, con la sua prima personale in un museo italiano: “El glaciar ido (Il ghiacciaio scomparso)”, a cura di Marcella Beccaria. Artista, poetessa e attivista cilena, Vicuña è una figura pionieristica il cui lavoro, definito “Arte Precario”, indaga da decenni i legami tra ecologia, femminismo e decolonizzazione. La mostra nella Manica Lunga presenterà una nuova grande installazione ispirata alla storia geologica e umana del territorio, affiancata da un focus sulla sua produzione poetica e video.

Il 29 ottobre si inaugura il terzo grande capitolo: “Marisa Merz – La danza delle ore”, progetto corale organizzato con Fondazione Merz e GAM Torino per il centenario della nascita dell’artista. L’unica donna del movimento Arte Povera viene celebrata in una mostra che, al Castello di Rivoli, prenderà le mosse dalla ricostruzione della sua storica installazione del 1980, “E il naufragar m’è dolce in questo mare”. Il percorso includerà anche opere di artisti contemporanei che ne continuano la ricerca, in un dialogo generazionale curato da Francesco Manacorda con Marianna Vecellio.

Parallelamente, il museo rilancia il proprio impegno verso il pubblico giovane con “Il castello incantato 2.0”, progetto partecipato che evolve l’esperienza avviata per il quarantennale. Oltre a opere di artisti della collezione come John Baldessari e William Kentridge, includerà una nuova commissione collaborativa dell’artista Rivane Neuenschwander, sviluppata con bambini del territorio. Il progetto si legherà a “La Scuola della Curiosità”, iniziativa del Dipartimento Educazione che promuove il museo come luogo di scoperta e di attivazione delle domande.

Con questo programma, il Castello di Rivoli conferma una vocazione dinamica, tesa a coniugare la cura del patrimonio con la sperimentazione, la riflessione storica con una rinnovata attenzione ai pubblici di ogni età.

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