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Nuovo allestimento per la Canestra di Caravaggio. Le foto

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La “Canestra di frutta” (1599) illuminata dall’architetto Colombini (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

Nuova collocazione per la Canestra di frutta caravaggesca. L’opera simbolo dell’Ambrosiana si sposta all’interno della Sala V della Pinacoteca nel nuovo allestimento dedicatole accanto al cartone de La Scuola di Atene di Raffaello. Il progetto, realizzato dall’architetto Alessandro Colombini, è stato pensato per ridonare una posizione di rilievo al capolavoro di Michelangelo Merisi, metafora della vanitas dell’esistenza umana.
Una soluzione architettonica composta da due elementi diversi: l’imbotte, un arco semplificato con pareti convergenti posizionato sull’apertura di accesso alla sala, varco verso l’opera e la struttura che contiene la Canestra volta a circoscriverne lo spazio intorno ad essa. Una parete ad esedra che abbraccia l’opera facendola emergere dal fondale rosso vivo in tinta con i colori dell’istituzione museale. Si è voluto così creare un ambiente nell’ambiente isolando la natura morta dal resto dei quadri per valorizzarne l’unicità e “l’incomparabile eccellenza” riprendendo le parole di Federico Borromeo. Nel suo Musaeum il Cardinale dopo aver cercato a lungo un pendant che potesse affiancare il quadro raccontava: “è rimasto solitario perché nessuno raggiungeva la bellezza di questo”. Destino del capolavoro, solo in tutta la sua bellezza.

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L’opera nella cornice disegnata da Luca Beltrami (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
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Il quadro emerge dal rosso vivo dell’esedra (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
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La porta d’accesso alla Sala V della Pinacoteca (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

Spiega Colombini: “Migliora la fruizione del’opera attraverso un progetto architettonico e illuminotecnico realizzato per ammirare il quadro in tutto il suo splendore”. L’illuminazione: secondo aspetto fondamentale. Per visualizzare l’opera al meglio vengono utilizzati corpi illuminanti a LED di ultima generazione scelti in sfumature di luce bianca per evidenziarne toni caldi e toni freddi. Una miscela di gradazioni tonali per far risaltare nitidamente l’estremo naturalismo e la definizione quasi fiamminga dei particolari della meraviglia caravaggesca: le foglie fresche e quelle accartocciate, la bacatura della mela e le spaccature del fico maturo, gli acini d’uva, i vimini intrecciati della canestra, le gocce d’acqua sulle foglie e sulla frutta. Un lavoro ad hoc, inoltre, è stato fatto per far emergere il gradino su cui poggia la canestra, quel piano appena appena accennato dal quale la cesta sembra sporgere penetrando nello spazio dello spettatore conferendo tridimensionalità all’opera. Così si valorizza un’opera.

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La nuova struttura architettonica davanti al cartone di Raffaello (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
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Il nuovo allestimento che accoglie il quadro (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
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La Canestra di frutta emerge dal rosso vivo (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
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Un’altra immagine dell’opera illuminata da Colombini (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

INFORMAZIONI UTILI

Sede: Pinacoteca Ambrosiana, Milano

Autore: Michelangelo Merisi da Caravaggio

Titolo: Canestra di frutta, 1599

Tecnica: olio su tela

Dimensioni: 31×47 cm

Crediti fotoLuca Zuccala © ArtsLife & L.Z.

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  • sì !!!..con le ombre della cornice sul quadro..è il massimo ..se poi è un architetto spero per lui che cambi mestiere !

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