La Pinacoteca Agnelli inaugurata il 20 settembre 2002, su progetto dell’architetto Renzo Piano, persegue finalità di pubblica utilità in campo culturale, in particolare in ambito artistico e nello studio dell’arte.
In occasione della 55. Esposizione Internazionale d’Arte, la Biennale di Venezia, Il Palazzo Enciclopedico a cura di Massimiliano Gioni, sostiene in qualità di donor la partecipazione di Cindy Sherman.
La decisione di supportare la partecipazione di Cindy Sherman per Ginevra Elkann presidente della Pinacoteca Agnelli, è stata molto naturale. Ho sempre ammirato moltissimo la sua arte, il suo interesse per la trasformazione, il travestimento, la recitazione. Sapevo che era interessata all’outsider art, alla subcultura, temi che mi appassionano molto. Quando Massimiliano Gioni mi ha parlato del progetto che Cindy Sherman stava organizzando per la Biennale, sono rimasta colpita. Sento di seguire cosi la missione della Pinacoteca Agnelli legata al tema del collezionismo. Ho la sensazione che questa mostra possa essere la wunderkammer sempre sognata dall’artista.
Al centro dell’Arsenale Cindy Sherman, che nella sua opera ha fatto della maschera la propria ossessione è presenta un progetto, una mostra nella mostra, in cui è messo in scena un personale museo immaginario. Nel progetto bambole, pupazzi, manichini e idoli si mescolano a collezioni di fotografie, dipinti, sculture, decorazioni religiose e tele disegnate da carcerati che insieme compongono un teatro anatomico nel quale sperimentare e riflettere sul ruolo che le immagini hanno nella rappresentazione e percezione del sé.
La sezione organizzata da Cindy Sherman comprende oltre 200 opere di più di trenta artisti.