Print Friendly and PDF

Molière in bicicletta

 

“Mentre raggiungevo casa sua in bicicletta mi sono perso – racconta Philippe Le Guay – Fabrice è venuto a cercarmi anche lui in bicicletta e ci siamo ritrovati insieme a pedalare lungo gli stagni. Io allora gli dico: “sei un vero misantropo, confinato nel tuo rifugio”, e lui inizia a declamare l’opera di Molière”.

Molière in bicicletta, un film di Philippe Le Guay.

Il film racconta la storia di Serge (Fabrice Luchini), un attore di talento che ha abbandonato la carriera e la grande città per rifugiarsi in una vecchia casa ereditata sull’Ile de Ré, ventosa isoletta francese alla moda, collegata alla terra ferma da un ponte. La sua ritrovata tranquillità viene interrotta dall’inaspettato arrivo del vecchio collega e amico Gauthier (Lambert Wilson) – ormai noto per la popolarissima serie tv di cui egli interpreta il ruolo principale –  che vorrebbe debuttare a teatro con l’opera di Molière, il Misantropo e chiede a Serge di affiancarlo in questa impresa.

Battute alla mano, i due amici incarnano quasi con naturalezza le figure di Alceste – il protagonista – la cui interpretazione viene da subito contesa, e Philinte. Il soggiorno della vecchia casa diventa quindi palcoscenico teatrale, in cui i due uomini si mettono continuamente alla prova, recitando i versi della celebre commedia.

Le sequenze in bicicletta risultano di gran lunga i momenti più felici di questo rapporto tra due uomini molto diversi, per bravura e ambizione ed in continua sotterranea/ manifesta competizione. Durante tutta la settimana di convivenza e di prove, l’egoismo e il culto della verità assoluta (suo come di Alceste) di Serge si scontrano con un’ imperfetta tolleranza e incoerenza “piaciona” di Gauthier. Entrambi con la propria dose (diversamente distribuita) di invidia e meschinità, si sferrano teatralmente colpi bassi fino a scivolare, entrambi a turno e senza freni, nel fango dei canali bretoni.

E proprio quando sembra essersi raggiunta una sorta di equilibrio e Serge sembra addirittura aver ritrovato fiducia nella vita, arriva il definitivo litigio che li separa e chiude così il sipario:  Gauthier in teatro nel ruolo di un Alceste senza parole, Serge – da immaginare provocatoriamente vestito con il costume dell’epoca di Alceste – su una duna di sabbia a ripetersi ossessivamente le battute del Misantropo nel suo disprezzo per la natura umana.

Commenta con Facebook

leave a reply