Palazzo delle Esposizioni, 17 dicembre 2013 – 2 marzo 2014
Roma, palcoscenico artistico, accoglie negli anni ‘70 le spinte innovative, sociali e culturali, del decennio precedente, ospita artisti, critici, studiosi, associazioni culturali, gallerie ed elegge sindaco un professore di storia dell’arte, Giulio Carlo Argan (1976-1979). Le opere d’arte si staccano dalle pareti per entrare nella vita quotidiana, contaminare, provocare e dialogare con le persone moltiplicando i linguaggi (Land art, Arte Concettuale, Arte Povera, Transavanguardia etc.).
Finito il boom economico degli anni ’60 declina l’ottimismo per il futuro. Lo spettatore è guidato alla visione delle oltre 200 opere di 100 artisti, accompagnate dalla documentazione relativa alla loro realizzazione e/o esposizione a Roma negli anni ’70, da un doppio percorso che inizia alla Rotonda al cui centro gli scheletri a terra di Gino De Dominicis costringono subito a fermarsi e a riflettere. L’opera fu esposta a L’Attico di Fabio Sargentini, in occasione di Contemporanea e della cosiddetta Fine dell’alchimia (costituita dai contributi di Maurizio Calvesi, Gino De Dominicis, Jannis Kounellis e Vettor Pisani).
Maurizio Calvesi nel suo testo proclama il fallimento dell’alchimia e dell’arte, valori circolari che avevano la pretesa di spiegare una realtà che invece si era frantumata e scompaginata. Achille Bonito Oliva dichiara che l’arte non può più essere invenzione, così l’artista recupera il passato e i suoi linguaggi, come Giorgio De Chirico con Il poeta e il pittore (1975) o Giulio Paolini con le sue citazioni fedeli dell’antichità: Mimesi (1975), due calchi in gesso affrontati dell’insuperabile Hermes di Prassitele.
Le opere trovano la loro collocazione nelle sale individuate da una ‘parola chiave’, a sinistra la prima: ‘La carne e l’immaginario’ (dagli elementi terreni alla fantasia) con le opere di Alberto Burri, De Chirico, Luigi Ontani, Jannis Kounellis e Giulio Paolini. Seguono le sale: ‘Il doppio’ e ‘L’altro’. A destra, la sala ‘Il disegno e la scultura’ è solcata dall’Albero (1970) di Giuseppe Penone, che ha riportato una trave, seguendo l’anello di crescita dell’albero, alla sua origine, un tronco e i suoi rami. L’uomo può alterare la natura ma con il suo operato può restituirne solo le forme ma non la vitalità.
Nella sala ‘Sistema’ (espressioni contenute in un sistema predeterminato) è esposta l’opera di Giuseppe Capogrossi, che sperimenta la ripetizione, segue la sala ‘Linguaggio’ con il Libro dimenticato a memoria, privo di parole, di Vincenzo Agnetti, che dimostra come la cultura non è fatta di nozioni o dati particolari, mentre la Cultura Mummificata è l’interpretazione di Eliseo Mattiacci.
Le opere della grande sala ‘Tutto’ evocano una dimensione universale, come Mappa di Alighiero Boetti, in cui ogni bandiera corrisponde a una nazione, concetto relativo e mutante. Il transetto ‘La rivoluzione siamo noi’ prende il titolo dall’intervento, registrato a Roma nel 1972, in cui Joseph Beuys rappresenta la sua idea di democrazia diretta e dichiara che “solo l’arte può essere rivoluzionaria”.
Pregevole la rassegna cinematografica Cine 70 (Palazzo delle Esposizioni, ingresso libero fino a esaurimento posti, ore 21) che, ogni giorno fino al 6 febbraio, completa il contesto culturale della mostra con film come: Matti da slegare di Marco Bellocchio (22 gennaio), Io sono un autarchico di Nanni Moretti (26 gennaio), Ciao Maschio di Marco Ferreri (31 gennaio).
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INFORMAZIONI UTILI:
Anni ’70. Arte a Roma
17 dicembre 2013 – 2 marzo 2014
Palazzo delle Esposizioni,
via Nazionale 194 – 00184 Roma
Mostra a cura di: Daniela Lancioni
Con il patrocinio della: Facoltà di Lettere e Filosofia Sapienza Università di Roma
Orari: domenica, martedì, mercoledì e giovedì: dalle 10.00 alle 20.00; venerdì e sabato: dalle 10.00 alle 22.30; lunedì chiuso
Informazioni e prenotazioni: Informazioni e prenotazioni: singoli, gruppi e laboratori d’arte tel. 06 39967500; scuole 848 082 408; www.palazzoesposizioni.it
Costo del biglietto: Intero € 9,50; ridotto € 8,00. Permette di visitare tutte le mostre in corso al Palazzo delle Esposizioni