Era stata descritta da Christie’s come la più grande raccolta di Mirò mai messa all’asta. 85 opere provenienti dalla collezione del Banco Portoghese de Negocios (Bpn) immolate al fine di recuperare parte dei soldi persi dai contribuenti nell’intento di salvare la Banca, nazionalizzata nel 2008 a seguito del fallimento e del relativo scandalo finanziario costato al Paese miliardi di euro.
Si stimava un guadagno di circa 35 milioni di euro con questa vendita, contando che le opere più celebri come “Donne e Uccelli” o “Dipinto” avrebbero potuto raggiungere cifre plurimilionarie. Ma le proteste del popolo hanno avuto la meglio. Mirò è patrimonio nazionale. Non può essere messo all’asta. E così a poche ore dall’inizio delle attesissime Impressionist & Modern Art Sales londinesi, l’intera collezione è stata ritirata. La motivazione? “Incertesse legali”.
Mirò resta in Portogallo. Speriamo almeno che gli venga assegnato un allestimento più consono dei sotterranei della banca, dove le opere hanno soggiornato incustodite per tutti questi anni, e che finalmente il patrimonio possa essere fruibile al pubblico.