Anche quest’anno il Tefaf è partito bene. Anzi benissimo. L’atmosfera glamour della serata di giovedì 13 marzo -ad inviti- è valsa la presenza di circa diecimila persone. Un record assoluto. Quanto realisticamente fa un buona fiera italiana nel totale per tutti i giorni della sua apertura. Noi della stampa (circa 400 giornalisti internazionali), il giorno dell’inaugurazione abbiamo di consueto il check in alle ore 10 e sino a mezzogiorno restiamo indisturbati a passeggiare tra gli stand, primi testimoni dei capolavori e dei galleristi all’opera per fare gli ultimissimi ritocchi al loro stand. Poi dalle12 in poi vengono aperte le gabbie dei leoni. Si aprono in esclusiva i cancelli della fiera ai Vip. Collezionisti provenienti da tutto il mondo e ospiti speciali. Il tempo troppo ristretto per la visita in anteprima della stampa, di tutta l’eccellente organizzazione, forse, è l’unico piccolo punto debole. Sarebbe meglio concedere un’ora in più. Farla entrare alle 9 anziché alle 10. Anche perché poi, dalle 13.30-14 sino al tardo pomeriggio, la mostra diventa praticamente inguardabile. A causa della folla di collezionisti e invitati che riempiono all’inverosimile stand e corridoi.
Ma veniamo a un giro di cronaca spicciola. Giusto per introdurre chi legge a capire meglio come si articola questa bellissima Art Fair e quali tendenze ha mostrato sul versante del collezionismo internazionale. Il Tefaf (The European Fine Art Fair) raccoglie le migliori gallerie al mondo per tutti i settori merceologici del collezionismo. Dall’arte antica a quella moderna e contemporanea, dai libri agli orologi, dai gioielli all’archeologia, design, opere su carta ecc. Subito all’entrata di questa edizione 2014 il primo impatto è con una scultura gigantesca di Alexander Calder. Qui, si sa, nulla è lasciato al caso. E un simile rimando all’arte moderna ma soprattutto alla scultura seppure non verbalizzato già significa assai.
Poi subito dopo il consueto impatto con il capolavoro esposto ogni anno da Dickinson appena pochi metri dopo l’ingresso. Quest’anno lo spazio del master work è occupato da un paesaggio con un mulino a vento dipinto da Vincent Van Gogh. Un quadro bellissimo che subito raccoglie l’ammirazione di tutti e per il quale il celebre gallerista risponde di volere “una cifra di otto numeri.
Poco più in la dietro una parete dello stesso stand un Fernand Legér del 1919…con il prezzo esposto..6.750.000 euro.
E di fianco un’esplosione di informale in bianco e nero con lavori di Dubuffet, Hartung, Soulages, Arp, Motherwell nello stand della Galerie Berès di Parigi e ancora la Galerie Von Vertes di Zurrigo un coloratissimo Richter del 1983…mentre una vera mostra su Schiele si incontra nello stand di Nagy una gallerie londinese.
La Marlborough punta sull’iperealismo di Clive Head ma di fianco espone un Bacon giallo del 1986…e dentro due grandi Valdès…con a fianco opere di Juan Genovés che simula una folla di persone con materia di olio puntini neri…su sfondi risolti con grande sapienza cromatica
Poco più in la un grande Marino Marini del 1956 (200×240 cm) esposto nel magico stand di Landau Fine Art (prezzo richiesto 5 milioni di euro). E’ forse una delle opere più belle esposte quest’anno in fiera. Nella foto sotto un particolare. Mentre di fianco dietro al.muro quasi nascosto spunta un Modigliani del 1915-16… e all’entrata campeggia un Le Corbusier del 1938 dietro due bronzi di Chadwick Lynn
Davanti uno stand che sembra una reggia rococò….e a fianco una mnimalista esposizione di capolavori archeologici da Cahn
Sempre di archeologia, girato l’angolo, ecco comparire il magico stand di Rupert Wace dove c’è da perdere la testa . Un allestimento scenico raffinatissimo, con dei pezzi da museo
Mentre lo stand di Axel Vervoordt mixata tra antico Lucio Fontana e design contemporaneo e il curioso allestimento di Leslie Smith di Amsterdam ha costruito uno stand su due piani…dietro l’angolo scopriamo un bellissimo Santomaso del 1960…
Ed ecco che incontriamo Sperone che quest’anno punta sul nuovo realismo con un lavoro del 2014 di Jan Worst (lo stesso artista esposto dalla Marlborough) mentre sull’altra parete esterna dello stand espone unMario Schifano del 1964 con la scritta sulla tela “quadro dedicato ai pittori di insegne” . Sembra che per quest’opera chieda una cifra astronomica (800 mila). Ovviamente sulle pareti campeggiano anche diversi Basquiat.
Continuiamo a camminare e gli incontri con opere deliziose piovono dappertutto. Ovunque giri lo sguardo trovi qualcosa di interessante. Nello stand Odermatt Vedovi Bruxelles ecco un Richter del 1986 e un Miró del 1976
Ecco un mix di Basquiat, Picasso e Richter nello stand Van De Weghe di New York o un belliissimo Joan Mitchell del 1985 nello stand Kukjr Gallery. O un grande olio del 1967 di Sonia Delaunay da Zakaim
Poi voltato l’angolo incrociamo la sezione che il Tefaf di Maastricht dedica agli espositori che si dedicano al Design, un settore in grande crescita di attenzione pressoi collezionist internazionali, come dimostra il convegno che quest’anno è stato dedicato proprio a questo. tema. Nelle immagini sotto alcuni stand mentre i galleristi stistemano gli ultimi dettagli. Manca ancora poco prima che la visita dei giornalisti si concluda e si apra la fiera all’ingreso degliinvitati per il vernissage. Normalmente giàdurante le prime ore dell’inaugurazione vengono vendute molte opere.
All’angolo di Times Square (i nomi delle “vie” in fiera sono sempre molto suggestivi) ecco che da lontno vediamo una galleria italiana… Tornabuoni…si riconosce subito dalle opere esposte…
Poi dietro l’angolo voilà… incontri un Picasso un Modigliani e uno Chagall incorniciati centralmente nello stand di Hammer
Un Kirchner del 1926 stand Henze e un altro del 1919. L’Espressionismo teesco e in genarale la pittura tedesca ha trovato molto spazio in questa edizione 2014 del Tefaf. Una precisa indicazione sui gusti e le tendenze in arrivo sul mercato internazionale dell’arte.
Poi nello stand della galleria Bowman un’intera mostra sulle sculture di Auguste Rodin…eccone solo alcuni… La scultura è emersa in questa edizione del Tefaf come una tendenza in forte ascesa tra il pubblico di appassionati e collezionisti.
Ed ecco arrivati alla sezione dedicata agli Old Master…subito incontriamo la galleria Moretti…belissimo come sempre il loro stand. Ecco con un fondo oro del Maestro di Lonigo…ma non solo antichi italiani…in un angolo incontriamo una squisita tavoletta di Calvaert
E poi vicino lo stand di Rob Smeets, il celebre gallerista di Maastricht in passato trasferitosi in Italia (a Milano). Ora la sua galleria è gestita dal figlio Paul e ha trasferito la propria sede principale a Ginevra. Ecco Paul Smeets davanti a un olio del Cipper. Nel suo stand troviamo anche un “San Sebastiano” dipinto da Luigi Amidani nel 1610….e un meraviglioso ritratto del 1662 di Michaelina Wautier una delle rare donne pittrici nel Seicento olandese. Mentre stiamo girando nello stand subito un signora inlgese comincia una trattativa per quest’olio veramente bello della Wautier
Lì vicino incontriamo lo stand di Jean Luc Baroni, uno dei massimi esperti al mondo di disegni. Un mercante straordinariamente competente. Molti galleristi italiani ci dicono che durante l’allestimento Baroni si è fatto il giro di tutti gli stand osservando attentamente con una mini lampada di Wood (per vedere le condizioni e gli eventuali restauri) tutti i quadri esposti in fiera. Nel suo stand campeggia un olio di Antonio Mancini molto bello, scoperto di recente sul mercato francese (asta Tajan) e un delizioso acquerello di Giovanni Boldini.
Da Robilant e Voena vengono esposti insieme antico e contemporaneo. Creando un’atmosfera molto suggestiva e raffinatissima. Nella prima foto uno Schnabel e di fianco un Fontana. Poi incontriamo un Guercino e un bellissimo “Ritratto” dello Stomer. Nella terza foto una panoramica che rende l’idea del mix creato dall’accostamento tra Old Master e opere contemporanee. Mentre nella quarta immagine abbiamo catturato Marco Voena mentre parla con il collega Jadd Tully di New York
Più oltre incrociamo capolavori nello stand di Otto Naumann (New York). Opere di Bernardo Strozzi o Bartholomeus van der Helst. E un bellissimo Cranach esposto da Weiss Gallery di Londra
Li vicino incontriamo il già affollato stand di Carlo Orsi per la prima volta al Tefaf… che espone tra l’altro una bellissima “Madonna” di Alessandro Turchi
Nello stand di De Jonckheere, ricchissimo ovviamente di pittura olandese e fiamminga, restiamo rapiti da un Cranach il giovane e un particolare d’una grande tavola dipinta da Brueghel il giovane.
Nello stand di Colnaghi restiamo colpiti da una tavola di Simon Franck e due ritratti femminili di Joseph Karl Stieler (1781-1858), un pittore tedesco celebre per l’eleganza dei suoi ritratti e per quello che realizzò a Ludwig van Beethoven
Nello stand Heim di Basilea campeggia un grande olio di Félix-Auguste Clement
Ed ecco lo stand Pelham un antiquario famoso di Parigi… uno splendore di lacche, sculture e vasi…
Poi ecco ancora due galleristi italiani, di Milano. Bellissimo nell’allestimento lo stand di Cesati dove all’entrata campeggia la scultura lignea policroma e dorata di una “Madonna” del Trecento (subito in trattativa con un museo americano), un busto di Antonio Dosio e una porta dorata greca del Seicento, rarissima.
E, l’atro milanese al Tefaf 2014 di Maastricht… ecco lo stand della galleria Lodi con un Bartolomeo Manfredi e un Pietro de Lignis
Finisce qua il nostro tour al Tefaf 2014 di Maastricht. Mentre stavamo curiosando, terminate le due ore a disposizione solo della stampa internazionale, la folla degli invitati ha cominciato a circolare tra gli stand, riempiendoli al punto che risulta sempre più difficoltoso girare Ovviamente abbiamo potuto farvi vedere soltanto una piccola parte dei molti tesori esposti. La fiera del Tefaf 2014 a Maastricht continua sino a domenica 23 marzo. Se siete degli appassionati, dei raffinati collezionisti o soltanto degli amanti del bello prendetevi una pausa di due giorni e fateci un giro. Almeno una volta al Tefaf dovete andarci!
Un saluto dagli inviati di ArtsLife
2 Commenti
Bravissimi! Finalmente non solo chiacchiere ma immagini che rendono benissimo l’atmosfera e la qualità dell’evento
grazie, grazie, grazie
che dire di piu`