“Ma cos’è tutto questo fumo?” La scena, per il D’Artagnan di Corrado Accordino, al Teatro Libero fino all’11 maggio, si apre su un palcoscenico buio pesto, in cui la figura dell’unico attore non si riesce minimamente a vedere e, quando qualche chiarore illumina debolmente lo spazio, un fumo bianco, da effetto speciale, esageratamente inonda il palco. Il pubblico inizia anche a tossire, le persone si irritano persino in certi casi. E poi, la verità: Accordino attacca a parlare, inizialmente senza essere visibile, e il monologo immediatamente allontana da qualsiasi aspettativa sul suo “D’Artagnan”: egli non vive nella Francia secentesca in cui Rostand ambientò la sua storia, ma oggi, e, tra ironia e esatta capacità di descrizione degli uomini, la figura del cavaliere diventa sostanzialmente un pretesto per affrontare il tema di cosa significhi, oggi, parlare di eroismo. O forse, più semplicemente, cosa significhi oggi essere talmente caparbi e coraggiosi da riuscire a vivere secondo i propri ideali e senza farsi sottomettere dai dictat della società. Ecco quindi che tutti questi effetti speciali iniziali diventano un’ironica descrizione dell’eccesso e della superficialità di cui siamo circondati, effetti che impediscono di guardare e di vedere la realtà. Ed ecco che l’eroe, oggi, è colui che ha la forza di mettersi in gioco:”il rischio è l’unica scusa che abbiamo per vivere” sostiene Accordino attraverso il suo D’Artagnan. Oggi chiunque può essere un moschettiere, ci dice lo spettacolo: l’attore-autore valuta la figura del paladino nel XXI secolo ed essere un eroe, nel Duemila forse più che mai, significa cercare di vivere nel modo più autentico possibile, difendendo i propri ideali in una società che ci vorrebbe omologati e stretti, decerebrati e senza senso critico. In questo senso, e traspare dallo spettacolo, il teatro ha una responsabilità attiva e reale, come tutte le arti: “deve sovvertire, grazie alla sua potenza immaginifica”. Per prima, l’arte deve essere portavoce di quest’esigenza di autenticità e, per raggiungere il pubblico, deve usare l’essenzialità del messaggio che vuole trasmettere: alla faccia del teatro di regia di oggi, spesso altezzoso e autoreferenziale nella sua ricerca di “trovate” originali e poco efficaci.
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SCHEDA TECNICA
“D’Artagnan”
Teatro Libero, via Savona 10, Milano
Date: 23.3-11.5
Testo, interpretazione e regia di Corrado Accordino
Orario spettacoli: dal lunedì al sabato ore 21.00
domenica ore 16.00
Tel. 02-8323126, www.teatrolibero.it, biglietteria@teatrolibero.it