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IL BAROLO S’INNAMORA DI GIOIELLI E DESIGN

Che Michele Chiarlo, storico produttore vitivinicolo piemontese, fosse un mecenate lo si sapeva. E’ suo il parco artistico “Orme su La Court” che lo scorso anno ha festeggiato dieci anni  (http://www.artslife.com/2013/07/04/nespolo-per-il-decennale-del-parco-orme-su-la-court/) e che serba al suo interno i lavori dello scenografo, ceramista e pittore genovese Emanuele Luzzati, scomparso nel 2007, oltre quelli di tanti talenti che, di stagione in stagione, arricchiscono di nuove creazioni il sito, sotto la direzione artistica di Giancarlo Ferraris. Lo stesso Ferraris che è anche l’autore delle etichette dei vini della casa e delle opere che adornano le nove suite di Palas Cerequio, il primo resort dedicato ai cru del Barolo, per il quale Michele Chiarlo ha ottenuto dall’Unesco il riconoscimento “La fabbrica del paesaggio”, grazie all’impegno speso nel recupero della struttura originale “che rispecchia architettonicamente i luoghi delle Langhe, inserendosi armonicamente nel paesaggio” (www.palascerequio.it).

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Parco artistico “Orme su La Court” di proprietà del marchio Michele Chiarlo

Insomma, Chiarlo e l’arte vanno da sempre d’accordo. Quest’anno però l’azienda, i cui prodotti sono esportati in tutto il mondo, si è spinta oltre il suo solito e ha anticipato l’estate con una serie di eventi- aperti al pubblico, nel solco della sua filosofia- che celebrano l’estetica in senso ampio: nel piacere del vino, nella bellezza dei gioielli e nell’equilibrio del design. In occasione della Food Design week (5-9 giugno ad Alba) ha inaugurato nella suggestiva cornice del Caveau di Palas Cerequio, la mostra “Gioielli in cantina”, curata da Pomellato (www.pomellato.it), con l’accostamento di 11 grandi annate di gioielli ad altrettanti vini simbolo del produttore piemontese.

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“Gioielli in cantina”, mostra Pomellato presso il Caveau di Palas Cerequio
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11 annate storiche di gioielli Pomellato associate ad altrettanti vini Chiarlo

Pomellato ha poi ingaggiato giovani registi contemporanei per la realizzazione di filmati che narrano lo stile della maison italiana, proiettati all’esterno del Caveau, accanto a tre collezioni icona del brand: Nudo, Capri e Sabbia. E dato che anche la cucina è arte, ai preziosi di Pomellato e Chiarlo sono state dedicate 11 tapas (ciascuna associata a un vino) che nella forma e nell’idea si ispiravano ai gioielli in esposizione.

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Arte in cucina: tapas che celebrano vini e gioielli

 

Negli spazi dell’enoteca Vertigo, che custodisce 400 etichette dei migliori produttori della zona del Barolo, è stata allestita una mostra di oggetti per la casa del rinomato designer giapponese Kita, le cui opere sono finite nelle sale del Museum of Modern art di New York, Centre George Pompidou e Pinakothek der Moderne di Monaco. Fino al 27 luglio, ingresso gratuito, si potrà visitare questa collezione di piatti, posate, bicchieri, portavivande, portavini e portasalse, tutti realizzati in materiali, oltre che di gusto accattivante, attenti all’ambiente.

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Creazione del designer giapponese Kita presso l’Enoteca Vertigo di Palas Cerequio
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La creatività di Kita attenta all’ambiente
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Le celebri posate di Kita

Tutti i giorni poi Palas Cerequio ospita delle degustazioni guidate: momenti ideali per apprezzare vino, design e arte all’aria aperta. In mezzo ai vigneti del Barolo.

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Le opere di Kita sono esposte in un’enoteca che contiene oltre 400 etichette di produttori Barolo

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