Anche queste sono case da abitare. In mostra da Mimmo Scognamiglio Arte Contemporanea una serie di opere su tela di grande formato di un giovane pittore tedesco, Joerg Lozek, classe ’71, che rinnova quella metafisica dell’abbandono ravvisabile in certe sperimentazioni della storia dell’arte – i mobili decontestualizzati di Giorgio De Chirico – iniettandola di quella minima dose di surrealtà che l’avvicina ancor di più a questo nostro tempo presente, così ancora in bilico fra le vestigia del passato e le acquisizioni della modernità. Panta rei, ma qualcosa resta a testimoniare la sua fissa e irriducibile ecceità nonostante – e proprio grazie a – le vestigia del tempo che vi si depositano. Concettualmente, Quelli che vanno e Quelli che restano, Boccioni.
Nelle case di Joerg Lozek tappeti e tappezzerie sono finemente decorati, ma il resto dell’ambiente è raffigurato in una condizione d’incuria: sedie e tavoli, quando non sono abbandonati a terra, fanno da base d’appoggio per le meditazioni misteriose di personaggi con cui assumono una precaria armonia, realizzando rispetto al mondo circostante un equilibrio incompossibile. Mess and finesse, caos e raffinatezza, vita e distruzione.
I personaggi di Joerg Lozek si fanno i fatti loro, in queste case: non si integrano nella composizione generale dell’opera e ogni porzione del quadro va a costituire un mondo a sé. La fusione fra i soggetti e lo spazio da essi occupato è sempre quindi un processo in via d’attuazione che tuttavia non si realizza mai compiutamente. Si tratta, è ovvio, di una precisa scelta di Lozek, il quale, attraverso una visione décadent, occasiona nell’osservatore un senso di spaesamento: con questi arredi, con questi interni e financo con questi personaggi, noi alla fine c’intendiamo, perché dinanzi ai nostri occhi si para l’arredo costitutivo di un mondo che ci è estremamente familiare. Ma queste somiglianze di famiglia prendono le distanze da noi per l’evidente decontestualizzazione di alcuni degli elementi che compongono l’opera: le muffe e le tracce di umidità su pareti e soffitti, gli strappi delle tappezzierie, lo sbriciolarsi dei muri e infine i personaggi del quadro, con quel loro stare e non stare: sono cose che passano, appunto, Der Dinge Lauf.
Nelle case di Joerg Lozek tappeti e tappezzerie sono finemente decorati, ma il resto dell’ambiente è raffigurato in una condizione d’incuria: sedie e tavoli, quando non sono abbandonati a terra, fanno da base d’appoggio per le meditazioni misteriose di personaggi con cui assumono una precaria armonia, realizzando rispetto al mondo circostante un equilibrio incompossibile. Mess and finesse, caos e raffinatezza, vita e distruzione.
I personaggi di Joerg Lozek si fanno i fatti loro, in queste case: non si integrano nella composizione generale dell’opera e ogni porzione del quadro va a costituire un mondo a sé. La fusione fra i soggetti e lo spazio da essi occupato è sempre quindi un processo in via d’attuazione che tuttavia non si realizza mai compiutamente. Si tratta, è ovvio, di una precisa scelta di Lozek, il quale, attraverso una visione décadent, occasiona nell’osservatore un senso di spaesamento: con questi arredi, con questi interni e financo con questi personaggi, noi alla fine c’intendiamo, perché dinanzi ai nostri occhi si para l’arredo costitutivo di un mondo che ci è estremamente familiare. Ma queste somiglianze di famiglia prendono le distanze da noi per l’evidente decontestualizzazione di alcuni degli elementi che compongono l’opera: le muffe e le tracce di umidità su pareti e soffitti, gli strappi delle tappezzierie, lo sbriciolarsi dei muri e infine i personaggi del quadro, con quel loro stare e non stare: sono cose che passano, appunto, Der Dinge Lauf.
Joerg Lozek è nato a Chemnitz (Germania) nel 1971. Vive e lavora a Lipsia.
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informazioni utili:
Mimmo Scognamiglio Arte contemporanea, Via Ventura 6 Milano, Milano
tel. +39 0236526809
milano@mimmoscognamiglio.com
Orario di apertura: lunedì-sabato ore 15-19
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Joerg Lozek – Der Dinge Lauf – Milano
19 gennaio 2012 – 31 marzo 2012, Mimmo Scognamiglio Arte contemporanea, Milano
19 gennaio 2012 – 31 marzo 2012, Mimmo Scognamiglio Arte contemporanea, Milano