Altro che Fashion Week, altro che Fashion Night, a Milano c’è Segantini. Prendi tutte le modelle che vuoi in giro per la città ma le “altezze” segantiniane non le sfiora nessuno. Vette altissime tra la Val Bregaglia e il Maloja dove la luce fonde in una palpitante vibrazione le particelle cromatiche e la materia si spezza in lunghi filamenti di colore. Pure cromie accostate scientificamente in un divisionismo atto a rendere l’atmosfera rarefatta delle Alpi in un anelito al trascendente, da domani fino al 18 gennaio 2015 a Palazzo Reale. L’anno scorso sgocciolavano colore americani “drippati”, oggi nelle stesse sale girano indisturbate vacche al pascolo divisioniste tra i riflessi dell’Engadina a fianco di Angeli della Vita simbolisti cinti da betulle “di spine”. Dopo le mucche volanti chagalliane di ieri, avanti le vacche brucanti di Segantini.
Si entra così a pieno titolo nella “Milano Cuore d’Europa“, palinsesto culturale multidisciplinare della città dedicato alla propria identità europea, aspettando Van Gogh e poi Giacometti, Klein e Fontana tra GAM e Museo del Novecento.
Milano, quella di Segantini, della rivoluzione divisionista che soffoca le istanze naturaliste di una Scapigliatura in declino, è infatti centrale nella breve e intensa vicenda dell’artista, nato ad Arco di Trento nel 1858, allora “terra irredenta” dell’Impero Asburgico, e morto per un attacco di peritonite quarantunenne nel 1899 sullo Schafberg, a quasi 3000 metri dove si era rifugiato per portare a termine il suo “Trittico delle Alpi”.
In città arriva nel 1865 a sette anni e se ne andrà nel 1881 per trasferirsi prima in Brianza e poi in Svizzera, a Savognino e poi in Engadina. Resta dunque nel capoluogo lombardo diciassette anni, fondamentali per lo sviluppo della sua carriera artistica e per la sua fortuna di artista. Quello che comincia domani, allora, è un ideale “Ritorno a Milano” con la “rassegna più completa mai realizzata in Italia”. 120 e più opere provenienti da importanti musei e collezioni private europee e statunitensi, suddivise in otto sezioni. Tra i verde salvia, i bordeaux e i blu profondi dell’elegante allestimento si svelano tutte le tematiche chiave del suo simbolismo panteista: solitudine al cospetto della natura, armonia tra natura e destino, calore e tenerezza delle greggi, implicito parallelo tra maternità umana e animale. Animali ed esseri umani appaiono uniti in un comune destino di sottomissione alla Natura, quella “foresta di simboli”, potente e indomita, eterna e inesorabile nella sua indifferenza.
Una panoramica completa che permette di percepire l’evoluzione dall’immagine “realistica” che il pittore dà di se stesso nell’Autoritratto all’età di vent’anni (1879-1880), alla progressiva trasformazione simbolista in icona bizantina da Cristo Pantocratore dominante sulla catena di monti, nel carboncino su tela del 1895. Poi lo sviluppo del suo personale divisionismo maturato all’ombra delle Alpi Svizzere, nel quale la natura dominerà sempre di più la scena in vaste composizioni dove la presenza umana, transitoria come la cadenza delle stagioni, sarà solo componente necessaria del paesaggio. Sono le immense valli innevate, i silenziosi alpeggi, gli sterminati orizzonti dove Segantini dà vita a quel simbolismo senza equivalenti in Europa per la compenetrazione panteistica tra onirico e naturalismo. Sublime creazione dell’artista che ha imprigionato la luce nella tela.
“Insomma io voglio che nel quadro non si veda la fatica poverile dell’Uomo, voglio che il quadro sia il pensiero fuso nel colore. I fiori son fatti così, e questa è l’arte divina”
“… il mescolare i colori sulla tavolozza è una strada che conduce verso il nero: più puri saranno i colori che getteremo sulla tela, meglio condurremo il nostro dipinto verso la luce, l’aria e la verità…”
INFORMAZIONI UTILI
Segantini. Ritorno a Milano
Palazzo Reale – Milano
Dal 18 settembre 2014 al 18 gennaio 2015
Orari: Lunedì 14.30-19.30; Martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30- 19.30; Giovedì e sabato 9.30-22.30
Informazioni, prenotazioni, biglietti : 02 92800375
Catalogo: Skira
La mostra è prodotta dal Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale e Skira Editore, in collaborazione con la Fondazione Antonio Mazzotta.
Il sito della mostra: www.mostrasegantini.it
Crediti foto: Luca Zuccala © ArtsLife