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Dora Maar, Musa inquieta di Picasso

Luisa Sanfilippo in Dora Maar
Luisa Sanfilippo in Dora Maar

Dopo il successo primaverile nel porticato della celebre Casina delle Civette di Villa Torlonia a Roma torna in scena il 26 giugno alle 22:30 alla manifestazione “Letture d’estate lungo il fiume e tra gli alberi” nei giardini di Paolo Portoghesi a Lungotevere Castello, in occasione dell’estate romana (ingresso libero), uno spettacolo teatrale imperdibile per gli appassionati di arte, “Dora Maar, Musa inquieta di Picasso” scritto e interpretato da Luisa Sanfilippo e presentato dalla Nuova Compagnia di Teatro Luisa Mariani. Dora Maar (Henriette Teodora Markoviç, nata nel 1907 e scomparsa nel 1997), celebre musa ispiratrice e amante di Pablo Picasso, è una personalità ancora inesplorata di cui scopriamo un modello di donna attuale, assolutamente anticonformista. Dora Maar, oltre ad essere lei stessa poetessa e pittrice, è stata una fotografa di gran livello, avendo avuto contatti con maestri dello scatto come Man Ray, passando con disinvoltura dalle foto sensuali per la pubblicità e la moda, ai fotomontaggi surrealisti, ai reportage in cui documentava il dramma della Spagna negli anni trenta. Luisa Sanfilippo, con tocco leggero, elegante e momenti di humour, ricostruisce sulla scena il periodo di maturità di questa donna inquieta quando, immersa nel suo ritiro volontario, rievoca la sua storia d’amore, passionale e travagliato con Picasso, trovando la forza di reagire dopo il suo abbandono. Dora rivendica la sua dignità di donna, dedicandosi all’attività artistica e riuscendo a salvarsi dal potere invasivo di Pablo. La partecipazione emotiva di Dora raggiunge il suo vertice scenico nell’evocazione di Guernica, la grande opera monocromatica di Picasso del 1937, opera simbolo che con le sue immagini sconvolte del dramma condannava lo scatenamento di forze oscure attraverso le atrocità dei bombardamenti bellici su popolazioni di civili, un’opera che riesce a prevedere disastri futuri, come Auschwitz e Varsavia. Guernica è un’opera, alla quale lei stessa ha contribuito. È lei che ha dipinto le minuscole linee che formano il manto del cavallo (“ho capito come vuoi che siano dipinte, lascia che sei stanco, riposati un po’, faccio io”). È lei che ha saputo, prima ancora che Picasso cominciasse a tracciare una sola linea, che quel dipinto monocromatico, come il bianco nero della sua fotografia, sarebbe stato un’altra cosa, un dipinto diverso da tutta la produzione altamente cromatica e sanguigna del pittore spagnolo. E per questo ha ripreso in mano la sua Laica e ha scattato tutte le fasi dell’opera, dal primo abbozzo fino all’opera finita, costituendo un album fotografico di oltre sessanta scatti di particolari dell’opera  come work in progress. La piece teatrale vuole essere un racconto della sua intimità con Picasso, alzando il velo sui segreti del suo atelier e sull’immagine e la psicologia della donna, non dentro un arredo realistico, ma all’interno di una quadreria di loro capolavori che hanno scolpito la storia dell’arte del XX secolo: “la pittura, come il teatro – diceva Picasso – non è fatta per decorare gli appartamenti o le scenografie. È strumento di comunicazione per combattere la brutalità e l’oscurantismo”.

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Dora Maar, Musa inquieta di Picasso
26 giugno
Giardini Paolo Portoghesi in occasione delle “Letture d’estate lungo il fiume e tra gli alberi”
Lungotevere Castello, Roma (XVII municipio)
Orario: 22:30
Prezzo: ingresso gratuito
www.invitoallalettura.org

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