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“Nobody’s Muse”. Una guida alle donne ribelli del Surrealismo

 

Un video di Christie’s racconta il ruolo delle artiste Surrealiste

«Tutti i ritratti che mi fece sono menzogne. Sono tutti Picasso. Nessuno è Dora Maar»

“Musa di..”, “Moglie di”, “Madre di..”. Questo spesso è il ruolo in cui è relegata la donna, “La x di qualcuno”. Sono particolarmente segnate da queste etichette le artiste,  più conosciute come muse di artisti uomini che come creatrici loro stesse di opere d’arte. Ma molte delle opere più iconiche associate al Surrealismo sono state in realtà realizzate da donne. In questo video di Christie’s si racconta come le artiste del Surrealismo abbiano sfidato un mondo dominato dagli uomini per “ritagliarsi il proprio spazio”.

Ne parlano Ottavia Marchitelli (senior specialist, impressionist & Modern Christie’s), Kathryn Johnson (curatrice “Object of desires: Surrealism and Design 1924-today”) e Marianna Simnett (artista). Il titolo è emblematico: “Nobody’s Muse“. E ricorda tanto quello del singolo di successo della cantautrice olandese Anouk “Nobody’s Wife” che alla fine degli anni ’90 ha scalato le vette delle classifiche musicali europee. Come Anouk cantava che non sarebbe mai cambiata e che non sarebbe mai stata la “Moglie di nessuno”, così le Surrealiste tanti anni prima rivendicano il loro spazio di artiste e di “Muse di nessuno”.

Dora Maar

 

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