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Il ritrovamento fortuito di un taccuino e il libro bestseller: In cerca di Dora Maar

A settembre Skira editore pubblica in Italia “In cerca di Dora Maar”, libro già bestseller in Francia che ripercorre la vita dell’artista a partire dal fortuito ritrovamento, da parte dell’autrice Brigitte Benkemoun, di un taccuino che le apparteneva e dove aveva segnato i nomi di alcuni dei più grandi artisti del dopoguerra.

Brigitte Benkemoun (Orano, 1959), scrittrice e giornalista, un giorno si imbatte casualmente in un quaderno mentre è alla ricerca di una nuova agenda e al suo interno trova delle note private risalenti al 1951: venti pagine di numeri di telefono e indirizzi, tra cui quelli di Aragon, Balthus, Brassaï, André Breton, Jean Cocteau, Chagall, Paul Éluard, Leonor Fini e altri artisti tra i più significativi del Novecento. Indagando sulla sua origine, scopre trattarsi della rubrica telefonica di Dora Maar, artista e fotografa, per un periodo anche amante di Picasso.

Nelle parole dell’autrice il momento della scoperta: “Chi lo ha venduto aveva eliminato il calendario annuale, dove il vecchio proprietario avrà annotato gli appuntamenti, gli inviti o le note private. Ma nella tasca interna era rimasta una piccola rubrica telefonica. Ho iniziato a sfogliarla. Probabilmente ero sovrappensiero, perché mi ci sono volute tre pagine prima di bloccarmi su un nome: Cocteau! Sì, proprio lui, Cocteau: 36, rue Montpensier! Ricordo di aver sentito un brivido e poi ho sobbalzato scoprendo Chagall: 22, place Dauphine! Allora mi sono messa a scorrere le righe velocemente: Giacometti, Lacan… Poi eccoli uno dopo l’altro: Aragon, Breton, Brassaï, Braque, Balthus, Éluard, Leonor Fini, Leiris, Ponge, Poulenc, Signac, Staël, Sarraute, Tzara… Venti pagine di colonnine in ordine alfabetico con i nomi dei più grandi artisti del dopoguerra”.

“In cerca di Dora Maar” è il romanzo in cui la Benkemoun ha condensato i risultati delle ricerche che ha effettuato sull’artista. Un memoir che racconta la sua personalità provocatoria, appassionata ed enigmatica, i suoi amori eccessivi, come quello tormentato con padre del Cubismo, e i rapporti con tutti i grandi protagonisti della cultura del tempo, elencati in modo ordinato nel taccuino.

Ai nomi celebri si affiancano quelli meno noti o sconosciuti di artigiani e politici, nobildonne e veterinari, idraulici e psicanalisti, in un affresco vivace e immediato della Parigi della prima metà del Novecento. Al centro di tutto c’è lei, Dora Maar, fotografa dallo sguardo surrealista e dal fascino magnetico, arrivato intatto fino ai giorni nostri.

Note biografiche

Brigitte Benkemoun (Orano, 1959), scrittrice e giornalista, ha lavorato per numerose testate ed emittenti televisive francesi. È autrice di La petite fille sur la photo: la guerre d’Algérie à hauteur d’enfant (2012), di Albert le Magnifique (2016) e di Sa vie pour Picasso, Marie-Thérèse Walter (2022). Je suis le carnet de Dora Maar è stato in lizza per il prix Renaudot 2019. 

IN CERCA DI DORA MAAR

Scritto da Brigitte Benkemoun

Traduzione e nota di Eileen Romano

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